Cronaca

Torino: si introduce con la forza nell’alloggio della ex compagna, arrestato

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TORINO – Un cittadino centrafricano è stato arrestato lo scorso mercoledì dai poliziotti della Squadra Volante a seguito della richiesta di aiuto di una donna italiana, sua ex convivente: all’arrivo dei poliziotti, la donna indicava che l’uomo era nascosto in camera da letto. Effettivamente, l’intruso veniva sorpreso nella stanza, sdraiato per terra fra due mobili. La sua ex raccontava di una relazione molto travagliata fra i due: nell’arco dei tre anni circa della loro convivenza, infatti, si erano susseguiti moltissimi interventi delle forze dell’ordine per i reati di maltrattamenti, minacce, lesioni nei confronti della donna. La storia si era conclusa col divieto di avvicinamento a lei e ai suoi familiari, con ordinanza emessa dal Tribunale di Torino nello scorso febbraio. L’uomo, però, finito di scontare un periodo in carcere, era tornato a chiedere alla ex di potersi rivedere e si era introdotto in quella circostanza nell’appartamento; di fatto, costringendo la donna ad una convivenza forzata. Lo scorso mercoledì lei gli chiede nuovamente di andare via da casa, ma lui si dimostra irremovibile: solo grazie all’intervento della madre di lei verranno allertate le forze dell’ordine. Il trentacinquenne è stato arrestato per violazione di domicilio e denunciato per violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare.

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Giovane denunciata dagli agenti del commissariato Barriera Nizza

Sabato notte una cittadina spagnola di 21 anni chiama un taxi per spostarsi dal centro in zona San Salvario.

Terminata la corsa, la giovane riferisce al tassista di non avere soldi per pagare il servizio ma che, se l’avesse attesa in macchina, sarebbe salita nel suo appartamento per recuperare la carta di credito. Sospettoso, l’uomo decide di seguirla fino all’entrata del suo alloggio, portando con sé il pos per effettuare il pagamento.

Attraverso la porta rimasta socchiusa, il tassista osserva la giovane impegnata nella ricerca della carta, quando improvvisamente la porta si chiude davanti ai suoi occhi. L’uomo contatta il 112 NUE.

Gli agenti del commissariato Barriera Nizza giunti sul posto suonano all’appartamento della ventunenne. Quest’ultima stacca allora il quadro elettrico per impedire ai poliziotti di continuare ad utilizzare il campanello.

Richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, la donna viene trovata all’interno della sua stanza, distesa sul letto, in stato di ubriachezza. Per la ventunenne scatta la denuncia per insolvenza fraudolenta.

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Immediatamente allontanato dalla casa familiare

Si è rivolto al 112 NUE asserendo che il figlio della compagna lo avesse aggredito ed ha addirittura atteso gli agenti del Comm.to Dora Vanchiglia all’ingresso dello stabile, raccontando con trasporto come il ragazzo lo facesse esasperare per via dell’importo eccessivo delle bollette luce/gas che arrivavano a casa, motivo dell’ultimo litigio.

Nell’alloggio, la realtà che emergeva era ben diversa: l’uomo, infatti, era andato in escandescenze quella mattina dopo aver visto il giovane mettere a bollire un pentolino con dell’acqua calda per lavarsi, in quanto lo scaldabagno di casa era rotto. Il sessantunenne, di origini africane, lo aveva redarguito, in quanto in tal modo avrebbe consumato del gas. Al ragazzo, infatti, non era permesso di lavarsi con acqua calda tutti i giorni, ma appena 3/4 volte a settimana. L’uomo continuava a proferire minacce anche alla presenza degli operatori di polizia, con l’intento di trovare nella loro figura una sorta di “appoggio” per far capire meglio il concetto all’indisciplinato ragazzo. Tale stato di vere e proprie violenze psicologiche nei confronti dei conviventi, in base agli accertamenti svolti dagli agenti del Comm.t Dora Vanchiglia, perdurava da mesi, tanto che nei confronti dell’uomo pendeva ufficialmente una denuncia per maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato allontanato d’urgenza dalla casa familiare e denunciato per le gravi minacce di morte proferite alla presenza dei poliziotti.

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