Cronaca

Stop agli impianti di sci, Cirio scrive al premier Draghi

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PIEMONTE – Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha scritto al presidente del Consiglio, Mario Draghi, in merito alla difficile situazione degli impianti sciistici dopo la nuova “falsa partenza” di ieri.

“Stiamo parlando di un comparto che rappresenta il primo prodotto turistico del Piemonte, e di altre regioni italiane, e su cui si basa non solo una parte importante del nostro sistema economico, ma anche la vita di migliaia di famiglie”. – spiega il presidente Cirio, il quale ha poi lanciato un appello al premier Draghi chiedendo al suo Esecutivo di avviare un nuovo percorso di confronto istituzionale e di condivisione su tutti gli ambiti, a partire da quelli che riguardano più direttamente l’emergenza sanitaria, economica e sociale che stiamo affrontando”.

Cirio ha poi spiegato di aver convocato una seduta straordinaria della Giunta regionale per analizzare, insieme ai rappresentanti del settore invernale, le conseguenze della decisione presa dal ministro Speranza.

I ricavi annuali del sistema impiantistico piemontese dello sci ammontano a circa 60 milioni di euro. Sul modello francese, ciò che chiediamo è che ne venga ristorato almeno il 50%. Un ulteriore indennizzo, però, deve anche essere previsto per i costi aggiuntivi causati dalle cinque ‘false partenze’ subite dal comparto fin dall’avvio della stagione invernale (la prima per il ponte dell’Immacolata, poi ancora il 20 dicembre, il 7 e 18 gennaio e adesso il 15 febbraio), che hanno generato un aumento dei costi fissi del 20%, circa 12 milioni di euro, che chiediamo siano indennizzati al 100%.” – continua Cirio, ricordando la delibera della Regione Piemonte assunta nei mesi scorsi che prevede un sostegno economico al settore di 20 milioni di euro, di cui 5,3 verranno resi immediatamente disponibili per supportare i
comprensori sciistici e i loro lavoratori.

“Al ministro Gelmini, infine, abbiamo chiesto la convocazione urgente della Conferenza delle Regioni per confrontarci sulle azioni da intraprendere. – conclude Cirio – Auspico che Lei voglia partecipare all’incontro: sarebbe un segno tangibile della Sua attenzione alle difficoltà che stanno vivendo famiglie e operatori e l’occasione per avviare un dialogo nuovo e costruttivo tra lo Stato e le Autonomie locali, che possa restituire credibilità al ruolo che siamo chiamati a svolgere noi rappresentanti delle Istituzioni.”

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