Cronaca

Solvay: “Non ci sono PFAS nella rete acquedottistica di Alessandria”

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ALESSANDRIA – Solvay ha diffuso una nota ufficiale in merito al recente ricorso al Presidente della Repubblica.

A PROPOSITO DEL RECENTE RICORSO
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Gli studi sul C6O4 sono numerosi e pubblici. Non esistono studi che dimostrino una relazione del C6O4 con patologie.
• Non ci sono PFAS nella rete acquedottistica di Alessandria
• L’inquinamento acclarato non riguarda i PFAS ma le produzioni dismesse dalla gestione precedente l’arrivo di Solvay

Nei commenti pubblicati dai media relativi al ricorso al Presidente della Repubblica – che è “straordinario” semplicemente perché presentato oltre il limite “ordinario” dei 60 giorni utili per ricorrere al TAR – proposto recentemente da Legambiente e da alcuni privati cittadini, sono state trasferite informazioni che sono per lo meno inesatte e alle quali abbiamo già replicato.
Si rende comunque necessario ribadire ulteriormente che:

  • Gli studi effettuati sul C6O4 sono numerosi, pubblici e disponibili e indicano che il C6O4 non è biopersistente e non è bioaccumulabile. Il C6O4 non mostra effetti tossici per gli organismi acquatici, non è mutageno e neppure tossico per la riproduzione.
  • Non esiste nella letteratura scientifica alcuno studio che dimostri una correlazione tra C6O4 e patologie.
  • Il citato studio sulle vongole non contraddice gli studi effettuati da Solvay sul C6O4. Non si tratta di uno studio tossicologico ed essendo effettuato su un mollusco, i dati ottenuti non sono trasferibili all’uomo. Tra l’altro, le concentrazioni di C6O4 testate dallo studio non sono assolutamente rappresentative di quella che potrebbe essere una eventuale esposizione reale soprattutto tenendo conto che la media di concentrazioni rilevate in tempi recenti da ARPA Veneto è addirittura sempre inferiore allo stesso limite di rilevamento.
  • Dai dati dell’altro citato studio sulle uova di uccelli non si possono desumere considerazioni di nessun tipo su un possibile rischio ecologico nell’area dello stabilimento Solvay e lo studio non avanza nessuna ipotesi sui possibili
    effetti determinati dalle concentrazioni misurate.
  • In attesa che in materia si pronuncino gli organi competenti, Solvay ribadisce che il sito di Spinetta Marengo ha introdotto nel ciclo produttivo il C6O4 nel 2013 in ottemperanza a quanto previsto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Provincia di Alessandria il 24 giugno 2010.
  • Infine, ricordiamo quanto ha dichiarato ARPA Piemonte durante una recente audizione in Commissione Parlamentare: “Non abbiamo riscontrato, dai monitoraggi e dalle analisi che abbiamo fatto a oggi, presenza di PFAS nella rete acquedottistica di Alessandria”. L’inquinamento acclarato ad Alessandria non riguarda i PFAS ma le produzioni dismesse dalla gestione precedente l’arrivo di Solvay e che Solvay sta provvedendo a bonificare.

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