Cronaca

Oggi è il grande giorno: attesa per la sentenza del processo Eternit Bis

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CASALE MONFFERATO- Delle 392 vittime d’amianto, solo 62 erano ex lavoratori della fabbrica: tutti gli altri erano cittadini comuni

Foto di repertorio

Sono ore di attesa, per la comunità di Casale Monferrato, che chiede giustizia per 392 morti d’amianto e aspetta – col fiato sospeso – il verdetto del processo Eternit Bis, a due anni dall’inizio del procedimento penale in Corte d’Assise a Novara. I pubblici ministeri Gianfranco Colace e Mariagiovanna Compare hanno chiesto la condanna all’ergastolo del 75enne Stephan Schmidheiny, l’imprenditore svizzero che gestì l’Eternit di Casale tra il 1976 e il 1986. Schmidheiny è stato condannato già a 3 anni e mezzo a Napoli e a un anno e otto mesi a Torino. I difensori Astolfo Di Amato e Guido Carlo Alleva hanno invece chiesto l’assoluzione. 

Questa mattina, con ritrovo davanti alla sede dell’Afeva – l’associazione dei familiari delle vittime di amianto – di Casale Monferrato, è partito un pullman di cittadini per partecipare all’udienza numero 42 dell’Eternit bis. Dopo gli interventi dei pubblici ministeri, la parola è passata alle parti civili. Successivamente la Corte – presieduta da Gianfranco Pezone – si ritirerà in Camera di consiglio e comunicherà l’orario previsto del rientro per la sentenza, che verrà proclamata nell’aula magna dell’università di Novara. Delle 392 vittime d’amianto, solo 62 erano ex lavoratori della fabbrica: tutti gli altri erano cittadini comuni.

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