Cronaca

Maltempo a Torino, Appendino: “In mezz’ora il 10% di pioggia di un anno”

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TORINO – “Ieri (lunedì 17 agosto, n.d.r.), in 30 minuti è caduto il quantitativo di pioggia che, dal 2000 a oggi, cade in un anno intero”.

Chiara Appendino

Commenta così la sindaca Chiara Appendino i danni del capoluogo subiti dal maltempo nella giornata di ieri.

Questo il suo post pubblicato su Facebook:

Un fenomeno violento e di portata straordinaria, anche maggiore di quelli che purtroppo vediamo sempre più frequentemente.

Le emissioni di CO2 sono tra i principali responsabili del cambiamento climatico e non esistono macro interventi risolutivi ma solo interventi che servono a mitigare gli effetti del cambiamento e ad arrestare, per quanto difficile, il cambiamento stesso.

Eventi di questo tipo – come è accaduto ieri – fanno sì che grandine e foglie intasino i tombini (la cui manutenzione, ci tengo a ricordarlo, viene regolarmente effettuata da Smat) e l’acqua non riesca a defluire. Ma non è questo il motivo principale degli allagamenti, come vedremo fra poco.

Come vi avevamo già spiegato con l’Assessore Alberto Unia, questi fenomeni stanno diventando sempre più frequenti, sia qui che altrove. Per questo motivo la Città di Torino sta dando una risposta strutturale che vada da un lato a ridurre il più possibile il suo impatto sui cambiamenti climatici, dall’altro a mitigare gli effetti di questi ultimi.

Facciamo esempi concreti.

📍 Circa 160 milioni di euro per una condotta di 14 Km che potenzia la rete idrica di Torino.
I lavori sono già in corso, impiegano 5mila operai e dureranno quattro anni.
Si va così ad agire su quello che è tra i problemi principali in questi casi, ovvero
➡️il drenaggio delle acque⬅️.

Che non viene rallentato (solo) a livello dei tombini e delle caditoie come scrivevo sopra, ma soprattutto dalla capacità stessa della rete idrica, progettata quando la portata delle piogge era sensibilmente inferiore.

Inoltre, per interventi più di dettaglio, è già stata avviata un’analisi della rete più capillare per evidenziare i punti critici.

📍 Il “Piano di resilienza climatica”
Azioni concrete per adattare il contesto urbano alle trasformazioni climatiche. Da pavimentazioni più chiare che mantengono temperature più basse, a un maggior numero di alberi, fino a concertazioni con il PRG per ridurre sempre di più il cemento e aumentare le aree verdi.

📍 Mobilità ed energia sostenibile.
Sì, è vero. Ci torniamo anche in questo caso. Perché questi fenomeni sono la prova provata che gli interventi per ridurre l’impatto dell’uomo sull’ambiente – specie a livello delle Città – non sono più rinviabili.
È necessario proseguire su questa strada in maniera chiara.

Si tratta di un processo di cambiamento collettivo. L’importante è avere iniziato un percorso virtuoso che dovrà essere portato avanti nei prossimi decenni, nella speranza che le generazioni future possano trarne il beneficio auspicato. Abbiamo solo un Pianeta, rispettiamolo.

Ovviamente, come sempre, continueremo ad aggiornarvi.

E lasciatemi chiudere ringraziando tutte e tutti coloro che ieri hanno fatto fronte all’emergenza.

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