Cronaca

Coronavirus: la prevenzione è la miglior difesa

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In un momento in cui nessuno sa dire quando ci libereremo dal coronavirus, la prevenzione continua ad essere la migliore difesa.

A maggior ragione è fondamentale l’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione, così da evitare di trasformare mascherine e guanti in veicoli di contaminazione.

Prima di indossarli – non è mai scontato ricordarlo – occorre lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o un’apposita soluzione alcolica. Mascherine e guanti sono due alleati importanti, che vanno vissuti con positività e senza sconfortarsi: usiamoli quando non riusciamo a tenere distanza di sicurezza, nei luoghi pubblici chiusi, come autobus supermercati negozi e anche all’aperto, seguendo le più recenti disposizioni governative.

Questi i fondamenti per convivere con altrettanti strumenti che abbiamo imparato a conoscere meglio in questi mesi di emergenza sanitaria. Indossare la mascherina aiuta infatti a ridurre la circolazione del virus. Quelle di comunità o quelle autoprodotte non sono soggette a certificazioni: devono essere in materiale multistrato e non tossico e al tempo stesso non rendere difficile la respirazione. Hanno la stessa funzione di ridurre la trasmissione del virus anche le chirurgiche, le cosiddette mascherine altruiste.

Invece chi assiste i malati o lavora in ambito sanitario o a rischio e bene indossi le mascherine con filtro ffp2 o ffp3: proteggono dal contagio altrui. In tutti i casi è opportuno che la mascherina aderisca bene al viso e sia sopra il naso coprendo al tempo stesso in mento.

Un consiglio per chi porta i capelli lunghi: bisognerebbe legarli prima di indossare la protezione facciale e lasciare a casa i gioielli, per evitare di toccarci e contaminarci.

Anche la collocazione sul viso deve seguire un iter preciso, affinché, una volta sistemata, la mascherina sia il più possibile stabile: va presa con il ferretto verso l’alto e – ricordate – nelle chirurgiche la parte colorata è quella esterna.

Dopo aver indossato la mascherina laviamoci di nuovo le mani: se necessario mettiamo i guanti, che non dovremmo togliere e soprattutto non dovranno entrare in contatto con il nostro viso fino alla fine del loro utilizzo.

È importante infatti non toccarsi la mascherina con mani o guanti con la finalità di aggiustarla in qualche modo: tantomeno non va bene portarla in testa, al braccio, appesa ad un orecchio o abbassata sul mento: naso e bocca devono restare sempre coperti. Nel momento in cui saremo rientrati a casa, solleviamo il colletto esterno del guanto per sfilarlo al contrario E procediamo così pure con l’altro per poi andare a lavarci bene le mani.

Sarà questa la fase in cui potremo toglierci la mascherina, che potremo lasciare esposta all’aria per 3-4 giorni al fine di azzerare la carica virale o, se possibile, laveremo in lavatrice secondo le indicazioni riportate nella confezione.

Un promemoria basilare: quando gettiamo questi strumenti di protezione ricordiamoci di buttarli nei rifiuti indifferenziati: così rispetteremo l’ambiente che ci circonda.

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