Cronaca

Terzo Valico: alla ricerca di un accordo per spendere 49 milioni

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A Chiomonte è stata avviata la prima fase dell’ampliamento del cantiere Tav della Torino-Lione: un primo passo verso quel ‘tunnel di base’ che, spiega Telt – il promotore pubblico incaricato dai governi di Italia e Francia di costruire e gestire l’infrastruttura nella tratta transnazionale -, dovrebbe far partire nei prossimi mesi circa 200 milioni di opere in Piemonte.

Poco più in là, a palazzo Ghilini di Alessandria, un’altra grande opera – quella del Terzo Valico – viene tirata in ballo nell’ambito di un ventaglio di proposte collegate ad altrettante spese, quelle dei progetti che dovrebbero essere finanziati con il maxi fondo da 49 milioni di euro ottenuto due anni e mezzo fa grazie proprio al Terzo valico, ad oggi fermo. E così, nel corso di un incontro convocato nella sede dell’Amministrazione provinciale ad Alessandria, gli undici sindaci dei comuni interessati si confrontavano e facevano sintesi per trovare una strategia comune al fine di utilizzare la cospicua somma al meglio. Anche perché, nel caso in cui uno solo fra i comuni di Alessandria, Tortona, Pozzolo Formigaro, Novi Ligure, Serravalle Scrivia, Arquata Scrivia, Vignole Borbera, Gavi, Carrosio, Fraconalto, Voltaggio non fosse d’accordo su un iter che soddisfi tutti, salterebbe tutto.

La volontà di proseguire, insieme, su un percorso condiviso c’è, ma è altrettanto ovvio che, a seconda delle esigenze dei singoli amministratori occorrerà distribuire tutti quei milioni ed individuare se tutti i programmi proposti dai singoli comuni rientreranno tra le opere finanziabili.

Le linee guida dell’accordo deliberato dal Cipe nel 2017 parlano infatti di logistica, turismo ed infrastrutture: tutto deve essere riconducibile a questi filoni e tutto deve essere approvato all’unanimità dai firmatari. E sarà il commissario straordinario del Terzo valico Carmine Mauceri, che aveva già incontrato gli attori coinvolti e creato una cabina di regia ad hoc, a ricevere i progetti di massima, il prossimo 13 luglio, dalle due cordate di sindaci.

Ogni comune ha espresso le proprie necessità: l’area novese, segnata da alluvioni e frane, chiede attenzione ed interventi concreti su questo fronte ma anche la valorizzazione turistica di un territorio ricco di opportunità culturali e sportive potrebbe beneficiare da questi fondi: a Novi si pensa ad un museo del cioccolato, a Gavi si guarda al Forte, l’area di Serravalle Scrivia al sito archeologico di Libarna ed Arquata ad un nuovo centro sportivo. La zona di Tortona, invece, vorrebbe investire sul miglioramento delle infrastrutture: il primo pensiero va al completamento della nuova tangenziale, ma anche ad un secondo casello autostradale, riservato ai mezzi pesanti diretti al polo logistico di Rivalta. E poi c’è Alessandria, che punta a diventare retroporto naturale di Genova e, perché no, polo logistico per le merci del Sud Europa e per il Nord Europa.

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