Cronaca

Campagna vaccinale anti Covid: tra attese e dosi che scarseggiano

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È attesa per domani, giovedì 18 marzo, la valutazione dell’Agenzia europea per i medicinali sugli eventi tromboembolici denunciati dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca nei Paesi europei.

Ed è stata la stessa Ema a rassicurare sul caso, che ha visto molti paesi dell’UE decidere di sospendere temporaneamente la somministrazione del vaccino “incriminato” in tutt’Italia.

“Misura temporanea e cautelativa” – spiegano da palazzo Chigi – che ha però di fatto imposto un nuovo stop (dopo quelli provocati dai tagli sulle forniture da parte dei Big-pharma) sul piano di immunizzazione nazionale. Sarebbero infatti almeno 400.000 le dosi di AstraZeneca saltate da qui a venerdì.

Intanto il Piemonte, che aveva in programma per questa settimana 30.000 somministrazioni con il vaccino anglo-svedese, ne custodisce nei suoi frigoriferi 104.000 dosi.

Nel frattempo ieri, sempre in Piemonte, sono arrivate forniture Pfizer pari a 57.330 dosi e, entro il 20 marzo, se ne attendono 27.200 di Moderna (a oggi ce ne sono 18.000 disponibili in tutto il Piemonte, che devono essere conservate per i richiami). E, in ogni caso, ci sono Aziende sanitarie locali che in assenza della consegna prevista, sabato non sarebbero in grado di garantire nemmeno quelli.

E anche se il parere su AstraZeneca sarà probabilmente favorevole, la prossima fornitura alla Regione Piemonte sarà di 9 mila dosi invece delle 43 mila previste. Si naviga, insomma, a vista e la preoccupazione è diffusa. Lo stesso presidente della Regione, Alberto Cirio, ha fatto il punto con i manager delle Asl, lavorando in prospettiva.

Durante l’ultima riunione di giunta è stata approvata la delibera per coinvolgere le strutture sanitarie private accreditate nella campagna vaccinale (6,16 euro a somministrazione). C’è poi la chiusura dell’accordo con i farmacisti (sono 1600 le farmacie in Piemonte) per mobilitarli – con loro i grossisti – nella distribuzione di AstraZeneca ai medici di famiglia, incaricati di somministrarlo come nel modello antinfluenzale. L’augurio è che, proprio come durante la scorsa campagna contro l’influenza, le regioni non procedano in ordine sparso. Cosa che, ad oggi, si sta verificando.

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