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Turismo e Ambiente

Viaggiare? Sì, ma possibilmente in Italia e in auto

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Sì viaggiare, nonostante le restrizioni e quella sensazione di malessere che, a causa dell’emergenza Coronavirus, pervade ancora la testa di molti italiani che – secondo le ultime stime – hanno timore ad affrontare una vacanza, ma altrettanta voglia di partire e ripartire.

Sono soprattutto donne e over 56 a scegliere di non andare in viaggio, a causa dell’incertezza del momento: le regole poco chiare scoraggiano il 78% dei rinunciatari e poi c’è la paura di ammalarsi (il 77%), la necessità di risparmiare in previsione di periodi difficili (stessa percentuale) e le difficoltà economiche insorte proprio per il lockdown (70%).

Certo è che la pandemia Covid-19 ha imposto paletti e cambiamenti che dovranno necessariamente accompagnarsi ad una totale sicurezza, così che davvero (per chi lo vorrà) sarà possibile assaporare i pochi giorni di relax – perché gli esperti dicono che sarà un’estate al risparmio – che gli italiani si concederanno. Soggiorni brevi, dunque e mete che privilegeranno prevalentemente il Belpaese con una passione riconfermata per la Puglia e il boom per la montagna.

L’indagine condotta da Italiani.coop stima che in 9 su 10 non solo sceglieranno l’Italia, ma si sposteranno in automobile (con una stima pari al 71% rispetto al 55% del 2019), verso abitazioni di familiari o amici. Altro dato in crescita: la voglia di recarsi in un appartamento, di proprietà se se ne ha modo o comunque in affitto. In flessione dunque alberghi e agriturismo, con un picco però rivolto a quella voglia di green che quest’anno vede salire la percentuale all’81%. Massima attenzione per la sanificazione delle strutture, possibilmente a conduzione familiare. Certo è che la pausa di relax dovrà essere pianificata al meglio perché, nel caso in cui non si scelga l’auto per muoversi, sarà necessario prenotare (ma questa era già una buona abitudine pre-Coronavirus) con largo anticipo treni, aeroporti, traghetti. Scema la meta all’estero in quest’estate 2020, ma chi parte (il 71% degli intervistati) afferma che si recherà in un’altra regione, affidandosi alle competenze delle agenzie viaggio.

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