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Turismo e Ambiente

Rifiuti nucleari, Forza Italia: “Perché nel Nord solo il Piemonte?”

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA NOTA UFFICIALE DI FORZA ITALIA ALESSANDRIA IN MERITO AL DEPOSITO DI SCORIE NUCLEARI IN PROVINCIA

La pubblicazione da parte della società pubblica SOGIN, autorizzata dal Governo, della Carta dei siti potenzialmente idonei alla localizzazione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, che coinvolge il Piemonte nelle provincie di Torino e soprattutto di Alessandria, suscita prima di tutto sconcerto per la scelta di avviare procedure di consultazione in una fase di emergenza nazionale dichiarata per la pandemia del coronavirus che determina oggettive difficoltà nelle relazioni sociali e istituzionali al di là dell’accessibilità alle informazioni mediante  i sistemi telematici.

Proprio per queste difficoltà auspichiamo un forte coordinamento tra Comuni, Provincia e Regione per analizzare il dossier pubblicato ed elaborare le opportune controdeduzioni chiedendo anche una proroga della scadenza di 60 giorni che risulta insufficiente.

Condividiamo le sollecitazioni avanzate dai Sindaci e prontamente raccolte dal Presidente della Provincia per avviare l’elaborazione di un documento comune con il coinvolgimento degli Enti Locali, delle Associazioni di Categoria, dei Soggetti professionali ed Accademici.

In attesa delle valutazioni tecniche specifiche sorprende comunque come nell’Italia settentrionale sia coinvolto solo il Piemonte che peraltro da oltre cinquant’anni ospita tre impianti nucleari Trino Vercellese, Saluggia e Bosco Marengo nei quali sono in corso disattivazioni e bonifiche al fine di ridurre i rischi e restituire questi territori ad altre destinazioni produttive. Ora si vorrebbe aggiungere un’altra localizzazione  che concentrerebbe in Piemonte o nell’alessandrino tutti i rifiuti radioattivi italiani. Il Deposito viene previsto come collocazione permanente per quelli a bassa radioattività e come deposito temporaneo.(per quanto tempo?) per quelli a media ed alta radioattività da collocare poi in stabili formazioni geologiche sotterranee.

Dal punto di vista del ciclo nucleare il Piemonte può ben dire di “avere già dato” per cui è assolutamente necessario predisporre adeguate controdeduzioni e raccordarsi con i Rappresentanti in Regione ed in Parlamento per un opportuno gioco di squadra.

L’impegno delle istituzioni locali nella vicenda del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi diventa una priorità ed un’occasione per difendere insieme alla Regione il nostro territorio, già carico di rischi e vincoli, e le sue prospettive di sviluppo.

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