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Sanità

Vaccini Covid: verso riorganizzazione del piano e accelerazione per immunizzare i malati oncologici

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Mentre il piano europeo per i vaccini anti Covid avanza in mezzo a mille ostacoli e ritardi nelle consegne, con una percentuale della popolazione vaccinata ad oggi pari al 2,7%, in Italia si sta ridisegnando la strategia di somministrazione del farmaco, con un cambio rotta che va verso i malati oncologici.

Il nodo da gestire e, da sciogliere se possibile, è ottimizzare quanto prescritto dall’Aifa – l’agenzia italiana del farmaco -, che invita ad utilizzare preferenzialmente il vaccino AstraZeneca per il quale sono previste 3 milioni di dosi entro fine marzo (ma che sono adatte solo a pazienti under 55) e l’idea – sortita da un incontro tra il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri, ministero della Salute e tecnici del governo – di accelerare l’immunizzazione dei malati oncologici.

Questi ultimi erano già erano già considerati prioritari nel vecchio piano vaccinale e venivano subito dopo gli operatori sanitari, i ricoverati nelle Rsa, e gli ultraottantenni. Gli oncologi hanno fatto notare che questi pazienti hanno un rischio più alto di sviluppare forme gravi o addirittura di mortalità e, ragionando per fasce d’età, sono moltissime le persone al di sotto dei 65 anni d’età a combattere con un tumore, ma ad avere – nella maggior parte dei casi – la possibilità di sconfiggerlo o, comunque, di conviverci a lungo. In quest’ottica andrebbe quindi riorganizzata ora la tabella di marcia per malati oncologici e ultraottantenni: ai primi (ma al di sotto dei 55 anni d’età, come prevede il vaccino di Oxford) andrebbe somministrato AstraZeneca, per gli ultraottantenni sarebbero invece indicati Pfizer e Moderna.

Nel caso di un paziente oncologico over 55 l’incasellamento vaccino lo metterebbe, giocoforza, nel “capitolo” anziani, con tempi, luoghi e modi diversi di somministrazione. E, a proposito di tempi, sono le Regioni che dovrebbero fornire i dati dei malati, disaggregandoli e suddividendoli in base all’età. Operazione tutt’altro che semplice, che potrebbe non collimare con i numeri delle forniture dei vari tipi di vaccino.

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