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Sanità

Covid, risalgono i contagi: in Piemonte quarta dose e dubbio mascherina

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Giorni contati per il green pass: si avvicina infatti la scadenza del 1° maggio, quella in cui dovrebbero scadere le norme sul certificato verde in tutte le sue forme e dove potrebbe decadere pure l’obbligo della mascherina al chiuso: la parola finale spetterà alla cabina di regia, anche in virtù del fatto che i contagi hanno ripreso a risalire.

È vero che il tutto potrebbe essere riconducibile all’effetto Pasqua e vacanze che si è portato con sé ed a un clima di più generale rilassamento ed è anche vero che il numero dei tamponi è raddoppiato. Il bollettino di ieri riportava 99.848 nuovi casi, con un miglioramento però della situazione negli ospedali, che di fatto stanno reggendo perché i ricoveri sono in netta diminuzione. Il rovescio della medaglia fa però i conti con quel misero 10% di immunodepressi che, a oggi, hanno fatto la quarta dose del vaccino anti-Covid. Anche in Piemonte, dove si è registrata un’impennata di positivi con 5.279 nuovi casi a ieri ed un tasso salito al 15,1%, prosegue la vaccinazione con un obiettivo molto chiaro: immunizzare entro maggio tutto coloro che possono già ricevere il secondo “booster”.

Sono quasi 24 mila le quarte dosi fatte finora in Piemonte alle categorie autorizzate a livello nazionale (si tratta principalmente di persone immunodepresse appunto). Dalla settimana scorsa invece, dopo il via libera al secondo booster per over 80, ospiti Rsa e fragili over 60 con specifiche patologie, è partita la convocazione via sms per coloro che hanno già maturato i tempi per ricevere la 4^ dose. Ad oggi sono già stati inviati 94.000 sms, in particolare quasi 76.000 per gli over 80 e oltre 18.000 per i fragili over 60. Parallelamente è partita anche la somministrazione nelle RSA, dove si procede in modo diretto, con personale interno o con le squadre delle Asl.

Sul fronte mascherine, la comunità scientifica invita a non posarle del tutto, laddove all’aperto ci siano assembramenti e soprattutto al chiuso, dove restano pur sempre un efficace strumento di protezione. E la stessa raccomandazione a tenerle viene ribadita – sempre dagli esperti – quando si assiste a un film o a uno spettacolo al chiuso, su bus e metro, ma anche su aerei, treni, navi e nei luoghi di lavoro, a scuola, dove parti sociali e governo pochi giorni fa hanno appunto concordato di non toglierle.

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