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Sanità

Articolo 1 AL-AT: “Salute bene primario, programmazione e scelte strategiche non possono essere appaltate ai tecnici”

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La nota di Articolo 1 Alessandria-Asti sulla situazione sanitaria sul territorio.

“Una lunga catena di decisioni e non scelte delle direzioni generali e sanitarie delle ASL stanno scaricando nei nostri territori su medici e infermieri il peso della situazione emergenziale, con conseguenti cadute negative sul servizio reso al cittadino.
Il personale, numericamente inadeguato è al limite fisico di sopportazione e il sistema è arrivato al punto di rottura.
È indispensabile cambiare rotta superando ogni forma di blocco nelle assunzioni della sanità pubblica, programmando un percorso nazionale e regionale per la preparazione di personale infermieristico ed eliminando il “numero chiuso” a medicina.
Da troppi mesi ormai, in molti territori delle province di Alessandria e Asti il diritto costituzionale alla salute è nei fatti sospeso e non si intravede una soluzione: una situazione inaccettabile.
Il rafforzamento della medicina territoriale e l’utilizzo del fondi del PNRR devono uscire dalla logica dei convegni e degli annunci e passare all’operatività con un largo coinvolgimento dei sindaci e degli operatori.
In questi giorni apprendiamo dai giornali di piani di investimento milionari sia per la provincia di Alessandria sia per quella di Asti.
Bene investire, lo chiediamo da tempo. Ma chi decide? Quando i sindaci sono stati coinvolti in queste decisioni strategiche? Quando si è aperta una discussione pubblica con tutti i soggetti interessati al rafforzamento della sanità pubblica?
La salute non può essere appaltata ai tecnici e le istituzioni e la politica devono far sentire la loro voce e quella dei territori.
Mentre si progetta il futuro è indispensabile, inoltre, che sia l’assessorato regionale alla sanità sia i vertici delle Asl non mettano in atto azioni di smantellamento della sanità pubblica per favorire l’espansione dei privati, riducendo ulteriormente i livello di assistenza sociosanitaria nelle due province.
La salute è un bene primario che non può e non deve essere integralmente delegato ai tecnici”.

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