TORTONA – È stato il primo Covid Hospital in Piemonte, al servizio della popolazione nella lotta al virus per un anno e mezzo, punto di riferimento – durante il picco della pandemia – anche per i malati della zona di Torino.
Da ieri mattina l’ospedale Santi Antonio e Margherita di Tortona – che serve un bacino di 60.000 persone – è tornato ad essere funzionale a 360 gradi, offrendo all’utenza un presidio permanente H24, 7 giorni su 7. Emozione non scontata, per chi lavora all’interno del nosocomio, veder arrivare le prime ambulanze ed i pazienti in un contesto di “ritorno alla normalità operativa”, ““pur sempre nel mezzo di un’emergenza sanitaria ancora in corso – ha sottolineato il sindaco di Tortona Federico Chiodi -, che ci permette di concentrare le energie su quello che per noi è l’obiettivo più importante: il futuro potenziamento del nostro ospedale. Ringraziamo l’Asl Al – ha detto ancora Chiodi -, che ha mantenuto l’impegno preso in estate, completando i lavori necessari nei tempi previsti”.
Intanto, con la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al decreto che dà il via all’obbligo del Green Pass sui luoghi di lavoro pubblici e privati (si applicherà dal 15 ottobre), il governo guarda anche ad un possibile ampiamento delle capienze per teatri e cinema, che nelle prossime settimane potrebbero arrivare al 100%. Una valutazione che contempla, proprio grazie all’estensione del Green pass, anche la riapertura delle discoteche – uno dei settori più colpiti dalla pandemia – chiuse ormai da un anno e mezzo. Il Paese Italia è in Europa – ad oggi – quello dove il virus circola meno: dalla mappa Ue emerge infatti – come ha riferito il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, che in altri Paesi la circolazione del Covid 19 – pur in decremento – resta però superiore a quella italiana.
