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Dal 3 al 5 aprile una Pasqua in zona rossa per tutta Italia, Piemonte rosso da lunedì

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L’ufficialità arriverà in giornata, ma da lunedì 15 marzo un italiano su tre si troverà in zona rossa. Aumentano i contagi e le varianti – dicono gli esperti – sono molto pericolose e serve una nuova stretta, che dovrebbe riguardare 16 regioni su 20 (tra cui il Piemonte), con la sola Sardegna che continuerà a restare bianca.

Dopo la riunione del consiglio dei ministri e l’intervento, nel pomeriggio del premier Mario Draghi al centro vaccinale di Fiumicino, verrà quindi predisposto il decreto con le nuove misure per il contrasto al Covid. Zona rossa significherà di fatto lockdown, con le scuole di ogni ordine e grado in didattica a distanza, bar, ristoranti e negozi chiusi, possibilità di uscire da casa solo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità, nessuna possibilità di andare a trovare parenti e amici una volta al giorno. I dati ufficiali arriveranno solo dopo la riunione della cabina di regia e la validazione da parte del Comitato tecnico scientifico, ma la tendenza è già chiarissima tanto che diversi presidenti di Regione hanno annunciato loro stessi il passaggio in zona rossa.

Nel provvedimento entrerà il criterio in base al quale con un’incidenza settimanale di 250 casi ogni 100mila abitanti si entra automaticamente in zona rossa – bocciato a gennaio dai governatori ma sul quale c’è una sostanziale condivisione in tutto il governo – e la stretta per Pasqua come già è stato fatto a Natale, dunque tutta Italia in rosso dal venerdì santo al giorno di Pasquetta. Discussione ancora aperta invece sulla possibilità di abbassare la soglia dell’Rt con il quale si entra in zona arancione (ora è all’1) e sul coprifuoco anticipato. In Piemonte, dove ieri l’indice Rt era salito a 1,41 è matematico il passaggio in fascia rossa, poiché si è superato il limite dell’1,25.

La stretta potrebbe anche scattare da domani, sabato 13 marzo: la decisione, esito della conferenza Stato-regioni, potrebbe arrivare a breve. Tuona intanto il presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto, che ricorda come la situazione fosse già chiara 10 giorni fa e si sia invece voluto aspettare.

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