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Sanità

Medici di famiglia e infermieri contro il Green Pass: “Mortifica la professione”

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Va verso una svolta la querelle tra i medici di famiglia del distretto di Tortona e l’Asl Al che – da mercoledì scorso – li aveva esautorati dal servizio di inoculazione vaccini all’hub allestito all’ex caserma Passalacqua, poiché la gestione è stata affidata al Gruppo Habilita.

Ci sarebbe infatti la volontà di coinvolgerli nuovamente nella campagna vaccinale per aumentare il numero delle somministrazioni. Per una vicenda che sembra avviarsi verso una risoluzione, ce n’è un’altra – a livello nazionale – che vede camici bianchi e farmacisti in rivolta: è quella legata alla disposizione, a partire dal prossimo primo luglio, di fornire ai pazienti e stampare il Green Pass. Una “sonora bocciatura” da parte della segreteria della Federazione italiana medici di medicina generale che ha visto espandersi malumori e bacchettate da parte dei medici di famiglia e farmacisti che, in Piemonte, hanno già annunciato che non adempiranno a questa richiesta.

Al di là delle lungaggini burocratiche e delle vicissitudini informatiche che questi professionisti hanno già vissuto in un recente passato nell’impegnativa lotta al Covid-19, ora la questione è più “di principio”: con quest’ennesima incombenza il medico di famiglia non riuscirebbe ad occuparsi come vorrebbe e dovrebbe di ciò per cui è vocato: prescrizioni e visite, negli studi e a domicilio.

E poi ci sono i farmacisti che, già oberati dall’incarico delle vaccinazioni – per chi ha scelto di accollarsi questo percorso – in sede, ora – specificano attraverso una nota di Federfarma Piemonte – “che, allo stato attuale, il servizio di rilascio della green card non è effettuabile da parte delle farmacie”. A chiusura di una serie di incastri non favorevoli per il mondo sanitario in quest’altrettanto complicato periodo storico c’è poi un altro vulnus: quello dei circa 45.000 – tra dottori ed infermieri – che, ad oggi, in Italia non si sono vaccinati contro il Covid.

Per loro – come annuncia la Federazione degli ordini dei medici in una comunicazione inviata ai presidenti degli ordini provinciali riportando la risposta ufficiale del ministero della Salute a una loro richiesta di chiarimento sul decreto di aprile che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari – è prevista la sospensione dalla professione senza il recepimento dello stipendio. La norma, valida fino al prossimo 31 dicembre, non contempla il licenziamento. In Piemonte i soggetti non vaccinati sono pari 2.893 unità; in Liguria sono 172.

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