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Sanità

L’Ema dà l’ok al vaccino Pfizer per i bambini tra i 5 e gli 11 anni

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A poche ore dall’ok dell’Ema – l’agenzia europea per i medicinali – all’uso del vaccino Pfizer per i bambini della fascia 5-11 anni, la comunità scientifica è a lavoro per cercare di completare in fretta l’identikit della nuova variante del coronavirus in Sudafrica, la B.1.1.529.

È attesa a breve la classificazione, da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che determinerà se la nuova variante sudafricana debba essere classificata come ”preoccupante”. Intanto, dopo Inghilterra e Israele, che per primi hanno chiuso i voli in arrivo da sette paesi africani, anche l’Italia ha preso la stessa decisione, in attesa di avere più dati disponibili. La stessa attesa c’è nei confronti dei report che verranno pubblicati a breve su Israele, uno dei primi paesi che ha iniziato a vaccinare con l’anti Covid la fascia 5-11 anni.

I numeri – molto interessante l’approfondimento giornalistico di Milena Gabanelli e Simona Ravizza nello spazio Dataroom sul sito corriere.it – parlano attraverso il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo il quale risulta che “da inizio epidemia al 17 novembre scorso, su 3,2 milioni bambini dai 6 agli 11 anni se ne sono contagiati 241.739, sono stati ricoverati 1.407 e sono finiti in Terapia intensiva in 36. Nove i deceduti”.

Sempre leggendo Dataroom si evince che, “tra chi è risultato positivo al Covid tra i 6 e gli 11 anni, 6 su mille sono andati in ospedale, 1 su 10 mila in Terapia intensiva e 4 su 100 mila sono morti”. In posizione attendista il virologo Andrea Crisanti che “pur riconoscendo sicurezza ed efficacia del vaccino ai bimbi e un rapporto rischi-benefici favorevole, puntualizza come in questa fase immunizzare i piccoli sia meno urgente e prioritario rispetto a coprire fragili e anziani, e alzare le coperture nei Paesi poveri”.

La breve letteratura che si è creata sul Covid riscontra come l’incidenza della malattia in quella fascia di età è bassa e quindi il vaccino per loro servirebbe più ad aiutare a diffondere meno il virus che a preservarli dalle ospedalizzazioni. I dati di Israele serviranno appunto per capire se vaccinarli aiuta a diminuire la diffusione del virus oppure no. Intanto la Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco è stata convocata la prossima settimana, dall’1 al 3 dicembre, con all’ordine del giorno anche la valutazione della pronuncia dell’Ema sulla vaccinazione anti-Covid per la fascia pediatrica 5-11 anni.

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