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Sanità

Covid, è corsa alla vaccinazione: vertice in Piemonte sulla carenza di personale

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È il momento di Omicron, della corsa alla vaccinazione e del dare una risposta all’enorme carenza di personale che assilla gli ospedali piemontesi e non solo.

Ma è anche il momento di non lasciar prendere il sopravvento alla paura, perché se è vero che la nuova variante – quella africana – del Sars-CoV-2 è l’ennesima mutazione che evolve nei virus – in particolare quelli a Rna come i coronavirus -, va anche detto che Omicron replica più velocemente laddove non c’è immunizzazione, mentre rallenta o comunque si manifesta – ma con sintomi lievi – quando è stata effettuata la vaccinazione.

Per questo motivo, in attesa dei risultati di alcuni test in laboratorio sugli effetti di quest’ultima variante sui vaccini, si continuano a raccogliere dati clinici per capire se e fino a che punto Omicron sia davvero più contagiosa della Delta, che è ormai dominate ovunque. “La probabilità di una potenziale ulteriore diffusione di Omicron a livello globale è elevata” – ha affermato l’Organizzazione mondiale della sanità – e non bisogna abbassare la guardia, ma ad oggi non sono stati segnalati decessi legati a questa variante del Coronavirus, che però manda in tilt le borse e provoca la scelta, da parte di alcuni Paesi, di blindarsi. L’ultimo, in ordine cronologico, è il Giappone che chiuderà i suoi confini a tutti i visitatori stranieri. Intanto è corsa alle vaccinazioni – prima e terza dose – con gli hub presi d’assalto e con un piano di rimodulazione e di potenziamenti degli stessi a partire già dal 1° dicembre. La priorità è di accesso diretto, cioè senza prenotazione, per tutte le categorie professionali soggette a vaccinazione e richiami/booster obbligatori: personale del comparto sanitario, incluso personale delle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali, personale scolastico (non universitari), forze dell’ordine, comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico.

Nella nota si specifica che per queste categorie è sempre possibile anche la prenotazione sulla piattaforma www.ilpiemontetivaccina.it, così come presso i medici di base e le farmacie che aderiscono alla somministrazione della dose addizionale. Anche l’Asl Al, come tutte le altre aziende sanitarie locali piemontesi, sta predisponendo il nuovo calendario di rafforzamento degli hub vaccinali.

“Ci è stato infatti chiesto un grande sforzo – spiegano dall’Asl Al -: di passare cioè dalle 1600 alle 3200 somministrazioni giornaliere su tutto il territorio provinciale. Alcuni Comuni, molto virtuosi, sono al servizio della campagna vaccinale anti Covid anche con i loro volontari e li ringraziamo. L’altro aiuto che chiediamo è ai medici di famiglia vaccinatori e ai farmacisti che si sono messi a disposizione per le inoculazioni di presentarsi nei nostri hub, oltre a continuare questo servizio nei loro studi e nelle farmacie”.

Questo nell’ottica di potenziare la campagna vaccinale e mettere in angolo il virus. Intanto oggi il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, assieme all’assessore alla sanità, Luigi Genesio Icardi, incontrerà i direttori generali della Asl del Piemonte per prendere in mano l’appello del Nursing Up, il sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, che ribadisce quanto non sia più possibile proseguire con l’immobilismo sulla coperta cortissima degli organici delle varie aziende ospedaliere Piemontesi. “Mancano e vanno assunti subito infermieri – si legge in una nota –  (il Piemonte ne avrebbe bisogno di almeno 4000), e anche professionisti della sanità e operatori socio sanitari”.

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