Mentre l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte smorza i toni e, dopo le reazioni degli Ordini di categoria, spiega come l’appello ad arruolare anche medici come infermieri fosse solo, in momento di grande difficoltà, l’elaborazione di un’indicazione trasmessa dall’Unità di crisi di poter contare sul supporto di tutti e non ci fosse alcuna intenzione di offendere nessuno, sempre in Regione arriva un’altra decisione: quella cioè di non effettuare più tamponi agli asintomatici.
La decisione deriva dal fatto che le strutture sanitarie sono fortemente sotto pressione: per questo motivo la Direzione Sanità e il Dipartimento delle Malattie e emergenze infettive della Regione Piemonte hanno inviato alle aziende sanitarie, ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta una nota che aggiorna e rinforza le indicazioni per l’utilizzo dei test antigenici e molecolari nell’assistenza ai pazienti Covid-19 sintomatici e asintomatici.
Nello specifico per i soggetti asintomatici cambiano le regole: vengono messi in quarantena (gli attuali 14 giorni) senza l’esecuzione di tampone. Il soggetto asintomatico contatto stretto di caso confermato che frequenta o convive con soggetti fragili necessita di un tampone molecolare di ingresso in quarantena, che se negativo vedrà la quarantena terminare nei tempi previsti, se positivo passerà al cosiddetto “isolamento contumaciale” con separazione al fine di preservare i soggetti fragili. Sono previsti diversi automatismi, ma quel che emerge anche sul fronte tamponi è che il caos regna sovrano e si moltiplicano casi di persone che devono restare a casa perché venute a contatto con soggetti positivi, ma non possono sapere se hanno il virus poiché non mostrano sintomi. Per loro c’è solo una parola davanti alla loro quarantena: attesa.
