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Sanità

Coronavirus, nuove restrizioni dall’ordinanza Speranza

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ITALIA – Nella giornata odierna, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che aggiunge altre restrizioni alle attività consentite in emergenza coronavirus, valido dal 21 al 25 marzo in tutta Italia. Nello specifico,  viene “vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici. Non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”.

Inoltre, saranno “chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali. Restano aperti quelli siti negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”.

Stretta anche per gli spostamenti verso abitazioni diverse dalla principali, “nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, comprese le seconde case utilizzate per vacanza”. Al contrario, viene chiarito che “i supermercati, gli ipermercati e i negozi di generi alimentari resteranno aperti durante il fine settimana”.

“Proprio oggi avevo trasmesso a Roma l’ordinanza che eravamo pronti ad emanare in Piemonte, ma è un bene che il Governo abbia compreso la necessità di varare delle misure unificate per tutto il territorio nazionale”: così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha commentato le nuove restrizioni decise questa sera dal Governo.

“Il provvedimento recepisce una parte delle nostre istanze – prosegue il presidente Cirio – anche se per l’attività motoria avremmo voluto fosse limitata a ragioni di salute. Non si fa cenno, inoltre, agli assembramenti davanti ai distributori automatici di cibi e bevande, né si parla purtroppo dei mercati e delle modalità per evitare l’assembramento negli esercizi commerciali, in special modo la domenica”.

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