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Sanità

“Assumete il personale sanitario precario”: l’appello dei sindacati

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È un dato di fatto che il Paese Italia abbia bisogno di personale sanitario, carente nei numeri in tutti i suoi profili – dal punto di vista medico ed infermieristico, ma anche per quanto riguarda le figure di Oss ed amministrativi -: per questo motivo, da tempo, le organizzazioni sindacali chiedono risorse per le assunzioni dei precari e per nuovi ingressi in sanità.

È questo un tallone d’Achille acuitosi nel periodo della pandemia Covid e subito dopo, quando alla fatica fisica di chi opera in questo comparto si è aggiunto il disagio psicologico di persone che han no dato tutto per la lotta al virus, ma che ora hanno bisogno di essere riconosciute e valorizzate nella loro dignità lavorativa.

Nell’Alessandrino, come peraltro nel resto del Piemonte e d’Italia, la situazione è in stallo. Le associazioni di categoria reclamano che venga attuato quanto annunciato dallo stesso presidente della Regione e cioè che vengano effettuate assunzioni – 1137 quelle a tempo indeterminato annunciate – che tamponino in piccolissima parte una carenza diffusa del personale sanitario.

“Negli ultimi 2 anni – come sottolinea una lettera della Cisl Fp provinciale – a fronte di circa 400 sanitari usciti, sono 87 gli assunti a tempo indeterminato per la categoria dei medici e 23 gli infermieri. E poi ancora 9 Oss e 33 amministrativi”.

I dati si riferiscono agli ospedali dell’Asl di Alessandria e al Santi Antonio e Biagio del capoluogo di provincia: è palese che ci siano più uscite che ingressi, ma quel che logora i lavoratori – spiegano ancora i sindacati – è che “pur essendo stata la maggior parte delle procedure concorsuali portata a termine, non sono altresì state inserite nuove risorse nelle strutture sanitarie”. A circa una settimana dall’avvio di un tavolo permanente in Regione proprio sul tema delle stabilizzazioni, la carenza di personale e la non risoluzione del problema fa ancora, purtroppo, parte della quotidianità. Ed i sindacati sono a lavoro per pungolare istituzioni e strutture per arrivare a dare davvero fiato alla sanità piemontese.

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