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Sanità

Alessandria, la Cub Sanità commenta l’attuale gestione del personale sanitario nelle strutture. “Una situazione che lede la credibilità delle istituzioni”

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ALESSANDRIA – La Cub Sanità Alessandria ha così commentato l’attuale gestione del personale sanitario: “L’applicazione del labirinto normativo sulle sospensioni dei sanitari che non hanno aderito alla campagna vaccinale sta procedendo in modo difforme, confuso e del tutto arbitrario”.

Photo by Piron Guillaume on Unsplash

“Ogni struttura, pubblica o privata, risponde in modo diverso al complesso di leggi, decreti, regolamenti, circolari e note che nel corso degli ultimi anni si è andato stratificando. Abbiamo reso nota la caotica situazione che si è andata generando, anche in un recente incontro in Prefettura di Alessandria perché riteniamo che ciò non giovi alla credibilità delle istituzioni dello stato.”

“Il tentativo di disciplinare la materia è ormai fallito sia sul piano formale che rispetto agli stessi obiettivi che il legislatore, gli ordini professionali e quanti altri soggetti interessati forse si proponevano di raggiungere.”

L’esempio più eclatante è dato dalle recentissime disposizioni degli ordini professionali che inizialmente riammettevano in servizio per soli 90 giorni il personale sospeso e poi guarito, ed oggi hanno esteso questo lasso di tempo a sei mesi.

Il risultato è che ci sono dipendenti delle strutture sanitarie che sono stati riammessi, risospesi e riammessi di nuovo per ulteriori 6 mesi. Altri dipendenti vengono sospesi con largo anticipo rispetto alla scadenza del green pass, per il solo fatto di non essere iscritti ad alcun ordine professionale.

In Italia si direbbe che “i virus preferiscano essere ospitati nei corpi di chi svolge professioni come il geometra, l’impiegato o il centralinista, piuttosto che in quello di un infermiere.” E non dimeno “sembrerebbero frequentare assiduamente gli uffici e raramente le corsie di ospedale, piuttosto le officine che gli ambulatori.”

La Cub Sanità Alessandria chiede a tutti i soggetti interessati di interrompere questo “spettacolo comico cui stiamo assistendo, la cui comicità ricade tragicamente su migliaia di professionisti che potrebbero lavorare e invece, a causa della piega folle assunta in questi ultimi tempi dalla legge e dallo stato, sono a casa senza stipendio.”

Si auspica all’adozione di un sistema di regole ed un sistema sanitario veramente efficaci e rispondenti allo scopo di incremento e tutela della salute, e all’abbandono dell’attuale caos normativo fine a sé stesso, controproducente ed a cui le strutture sanitarie rispondono ciecamente senza curarsi degli effetti disastrosi che esso produce anche sul piano della effettiva salute dei cittadini e degli operatori sanitari.

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