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Sanità

Saranno intitolati a Pier Giacomo Betta i locali di Alessandria BioBank

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Sono partiti ieri, mercoledì 14 aprile, i lavori per l’allestimento dei nuovi locali di Alessandria BioBank all’interno dell’ospedale, che verranno intitolati a Pier Giacomo Betta, già primario di Anatomia Patologica.

Le opere avranno un valore di 270.000 euro e verranno completate a luglio.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione, dopo un saluto e un ringraziamento di Daniela Kozel, direttrice sanitaria del nosocomio, ha preso la parola Guido Bottero, ex primario di Oncologia: “La formazione anglosassone di Betta lo aveva reso molto sensibile all’analisi della comunicazione dei propri lavori e risultati. Era sempre di stimolo anche a me, perché i dati di cui disponevo fossero comunicati e resi utili per il resto della comunità scientifica. Una sensibilità che trasmetteva a tutti. Era una persona ammirevole per la modestia, l’equilibrio e la misura che aveva nell’affrontare le persone. Avevamo un confronto quotidiano. Tra noi si è instaurato un rapporto durato per tutta la nostra carriera professionale. È stato il motore della crescita di tutti noi. Ha costituito il fondamento del livello professionale che poi abbiamo raggiunto. La sua scomparsa è stata una perdita grande. Betta ha chiuso la carriera con 400 lavori pubblicati, non so quante persone possano vantare un curriculum professionale di questo livello. Nonostante questo, non ha mai prevaricato nessuno in un confronto. Con la sua amicizia, ho ricevuto un grande dono”.

Roberta Libener, presidente Lilt Alessandria: “È una grande emozione l’intitolazione al dottor Betta. La biobanca del mesotelioma è una delle due strutture che conserva il materiale biologico di pazienti con mesotelioma o altre patologie pleuropolmonari. Il primo campione risale al 1989. Un patrimonio importantissimo a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo. Da qualche mese facciamo parte della rete internazionale delle biobanche”.

Roberto Guaschino, direttore di Medicina Trasfusionale: “Ho conosciuto Betta a Casale Monferrato quando eravamo giovani medici dell’ospedale, dove avevamo iniziato a collaborare per la ricerca sul mesotelioma. Lui era la mente illuminata, io il braccio che separava i campioni e che metteva a disposizioni frigoriferi e congelatori. Metteva a disposizione della comunità il suo grande sapere. È stato tra i pochi ad aver capito quanto fosse importante la ricerca traslazionale al fine di migliorare i metodi di prevenzione, diagnosi e terapia. È stato l’ideatore della banca biologica di Alessandria. Questa è stata la sua grande visione: costruire una vera infrastruttura della ricerca che nel 2009 è stata ulteriormente implementata e ampliata con risorse provenienti dalla fondazione Buzzi – Unicem che ha finanziato la parte di conservazione criogenica. Una banca che ha consentito di portare avanti tante ricerche innovative”.

Laura Mazzucco, responsabile biorepository: “Grazie a questi locali avremo luoghi adeguati per la conservazione dei campioni, in modo che le loro condizioni rimangano sempre intatti come al momento della raccolta. Sarà una sfida anche per noi perché di lavoro ce n’è ancora tanto e questo sarà qualificante per la stessa azienda per affermarsi in futuro nel campo della ricerca”.

Antonio Maconi, direttore dipartimento attività integrate Ricerca e Innovazione: “Saper conservare la memoria serve anche per chi dovrà poi camminare in futuro. Il dottore è stato antesignano di percorsi per l’epoca impensabili. Se ora ci troviamo in un ospedale che è prossimo a diventare ospedale universitario lo si deve a tante persone, fra le quali, oltre alle dottoresse Libener e Mazzucco e al dottor Centini, anche il dottor Guaschino. A lui va un ringraziamento speciale se dal 2016 a oggi si è fortificata ulteriormente questa grande storia del biobanking nella nostra provincia”.

Sono in corso studi sul biobancaggio anche di altre patologie al di fuori del mesotelioma, tra le quali Covid-19 e tumore della mammella.

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