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Politica

Recovery Plan: Novi chiede investimenti per 38 milioni ma non è nell’elenco del Piemonte, è polemica

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NOVI LIGURE – Nove milioni servirebbero per realizzare lo scolmatore, 20 per l’adeguamento sismico degli edifici scolastici e per la loro rimodulazione funzionale, energetica e digitale. Altre risorse investite in piste ciclabili, impianti sportivi e ricreativi nelle periferie, ristrutturazione e ampliamento dei cimiteri, recupero ed efficientamento energetico di Palazzo Dellepiane, spazi di orticultura urbana e il rinnovo del parco mezzi comunale.

Il sindaco Gian Paolo Cabella

Ammonta a 38 milioni di euro la richiesta di finanziamenti da parte del Comune di da inserire all’interno del Next Generation Piemonte, il piano da 27 miliardi che la Regione ha trasmesso a Roma.

Proposte che rientrano nell’ambito del Recovery Plan, documento che il governo italiano, come confermato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, consegnerà alla Commissione Europea il prossimo 30 aprile.

In città, intanto, infuria la polemica. Nella presentazione ufficiale caricata sul sito della Regione, tra i 34 progetti che riguarderebbero la provincia di Alessandria manca infatti ogni riferimento alla città dei Campionissimi.

Un’assenza che non è sfuggita al centro-sinistra. “Abbiamo presentato un’interrogazione urgente con richiesta di risposta scritta per chiedere al Comune di chiarire in maniera formale la vicenda – commenta Simone Tedeschi, capogruppo dei Democratici per Novi -. È evidente ci sia qualcosa su cui bisogna fare luce. Il Piemonte pubblica elenchi che non si capisce se siano definitivi o meno. Se non lo fossero, allora perché diffonderli? Parliamo di risorse strategiche fondamentali per i novesi, con la maggioranza che non ha reso partecipe né il consiglio comunale né la città stessa su una tematica che potrebbe cambiare radicalmente il futuro del territorio”.

Un aspetto, quest’ultimo, che trova d’accordo anche il Movimento 5 Stelle. “Finora è mancato il coinvolgimento delle altre forze politiche – spiega la capogruppo Lucia Zippo -. È ormai passato troppo tempo dalla convocazione dell’ultimo consiglio comunale. Per quanto riguarda le proposte da presentare, i giochi non sono però ancora chiusi. Siamo d’accordo sugli eventuali investimenti da destinare allo scolmatore, al dissesto idrogeologico e sui fondi legati a giovani e disabili, ma va detto che dei 27 miliardi richiesti dal Piemonte ne arriveranno forse 7 o 8”.

La replica arriva direttamente da Palazzo Pallavicini. “Il tempo non è ancora scaduto e le nostre schede sono già state inviate alla Regione – ribatte il sindaco Gian Paolo Cabella -. Puntiamo molto sulla prevenzione del dissesto idrogeologico e sulla sicurezza dei nostri ragazzi all’interno delle scuole”.

Da Torino, fonti ufficiali confermano intanto che la lista approvata e trasmessa a Roma verrà affiancata da un elenco integrativo entro il 16 aprile in modo che il Governo nazionale possa recepire, dopo un ulteriore passaggio in Parlamento, tutte le modifiche necessarie prima della consegna definitiva prevista per il 30 aprile a Bruxelles.

Non c’è dubbio però che il primo documento di Palazzo Lascaris abbia generato confusione a tutti i livelli. Nel testo mancano infatti riferimenti ad alcuni importanti centri zona del territorio locale, mentre sono presenti piccoli comuni come Moncestino e Borghetto Borbera.

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