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Politica

Ravetti (PD): “Allontanamento zero aberrazione da non far pagare ai minori”

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TORINO – Riceviamo e pubblichiamo da Domenico Ravetti, Presidente del gruppo consigliare del Partito Democratico in Regione Piemonte.

“Il Gruppo Pd si opporrà con tutte le sue forze al ddl “allontanamento zero” dell’Assessore Caucino che, già nel titolo, si presenta come un’aberrazione linguistica e culturale, proponendosi di modificare il sistema dell’affidamento dei minori, trasformando un tema delicatissimo in un manifesto che fa del legame di sangue la garanzia per il benessere del bambino. A smontare questo surreale immaginario ci sono i numeri e il lavoro dei professionisti che, quotidianamente, sono impegnati a gestire situazioni complesse e delicate, un lavoro che rischia di essere compromesso dallo spericolato gioco della propaganda politica. Gli errori eventualmente commessi in altre parti del Paese non possono essere l’alibi per una strumentalizzazione che potrebbe distruggere in pochi mesi la credibilità di un modello di sostegno ai minori e alle famiglie in difficoltà, costruito in Piemonte in tanti anni” afferma il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“La battaglia che l’Assessore Caucino sta combattendo – prosegue Ravetti – mira ad ottenere uno scalpo politico e non si preoccupa delle vere necessità dei minori. In Italia esiste già una legge (la 184 del 1983) che tutela il diritto del minore a crescere nella sua famiglia. Non abbiamo bisogno di una legge regionale. Le proposte dell’Assessore hanno già sollevato coro di critiche da parte di università, famiglie affidatarie, assistenti sociali, sindacati, operatori professionali dei consorzi socioassistenziali. 23 docenti di tutta Italia, tra i quali molti pedagogisti, si sono mobilitati contro questo provvedimento. E il fatto che un educatore si opponga alle decisioni di un Assessore ai bambini fa davvero pensare!”

“Questo ddl, inoltre è a saldo zero, non prevede nuovi fondi – conclude Ravetti – mentre occorrerebbero risorse aggiuntive, per svolgere azioni di supporto ai genitori e assumere nuovi educatori, medici, psicologi, assistenti sociali e per rendere stabili i contratti precari. L’Assessore Caucino mira a dirottare sulle famiglie d’origine le risorse oggi destinate alle comunità e alle famiglie affidatarie, senza considerare che in molti casi il distacco temporaneo del minore è necessario per proteggerlo”.

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