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Politica

Alessandria, PD e Lista Rossa: “Preoccupati per il destino di Amag”

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ALESSANDRIA – Riceviamo e pubblichiamo la nota del Partito Democratico e del gruppo consiliare Lista Rossa.

Sta iniziando l’ultimo anno della consiliatura, avviata nel 2017, con la vittoria alle elezioni del centrodestra, a trazione leghista, guidato da Gianfranco Cuttica di Revigliasco.
La tanto sbandierata normalità non si è mai realizzata ed anzi la città ha perso prospettiva e visione. In molti settori ci pare che siano tornate le vecchie logiche di potere in nome di interessi poco compatibili con il bene comune. Abbiamo la sensazione che le decisioni vengano assunte fuori dal Palazzo e che la maggioranza che governa la città sia spesso estranea ad elaborazioni, confronti, sintesi.
Ci preoccupa, in particolare, il destino di Amag, compressa fra le posizioni della Lega e la spaccatura in Forza Italia, tra chi pensa ad accorpamenti territoriali più omogenei e chi definisce il percorso di svendita dell’azienda dopo averla indebolita e appesantita di debiti. Per dimostrarlo facciamo riferimento ai numeri.
Amag ha chiesto e ottenuto 15 milioni di euro dalle banche per pagare i suoi debiti, prestito che ripagherà iniziando a restituire di fatto fra un anno.
Poi ha ottenuto 25 mln di euro, sempre dalle banche, per finanziare gli investimenti sulla rete idrica. Infine, la vicenda, assurda, del project financing, la cosiddetta Alessandria Smart City, che vale altri 25 milioni di euro di indebitamento che Amag si impegna a restituire al vincitore della gara a colpi di canoni: due, dal valore totale di circa 2,5 mln (meno possibili ribassi) all’anno per nove anni. Facendo i conti, se la matematica non è un’opinione, sono su per giù 65 milioni di euro da restituire in una decina d’anni. Da questo, secondo noi, nasce la necessità, cercata e perseguita scientificamente, di vendere i valori migliori della holding. Quali sono?
Alegas, su cui i due partiti di maggioranza litigano e Amag Reti Gas, ceduta quando ci sarà la gara per le reti. Il tutto per un ammontare totale, guarda caso, di una cifra che a seconda delle valutazioni sta tra i 50 e i 60 mln. Su Alessandria Smart City, pur essendo arrivate da settimane le offerte, è calato il silenzio, forse per il terrore di essersi ritrovati inaspettati e scomodi offerenti, fedeli al principio che “a volte ritornano”, oppure, chi lo sa.
Una cosa è certa, ed è molto chiara almeno da quando è nato l’improbabile consorzio interno al gruppo, la maggioranza di Cuttica sta costruendo le basi per la fine della più grande azienda pubblica locale, se escludiamo Asl – AO.
Fermatevi!

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