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Politica

Si chiama “Piemonte” il nuovo grattacielo della Regione: oggi la cerimonia di consegna

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“Grattacielo “Piemonte” è il nome del nuovo palazzo della Regione in via Nizza a Torino, poiché pagato con i soldi dei cittadini piemontesi che tanto l’hanno aspettato”.

Con queste parole il presidente Alberto Cirio ha ufficialmente preso in carico, questa mattina, una struttura profondamente “ferita da lungaggini, traversie e vicende poco edificanti”, ma che oggi è motivo di contentezza per diversi motivi.

Prima di tutto l’edificio – figlio di un progetto lungimirante ma vergognosamente annoso (si era partiti nel 2004) – accorperà in un’unica sede i circa 2000 lavoratori – oggi sparsi in vari uffici di Torino – e permetterà un risparmio di 15/18 milioni di euro all’anno (molte sedi e assessorati erano infatti in affitto).

Va da sé, inoltre, una maggior efficienza per il personale e per l’utenza da parte della popolazione, che avrà tutti i riferimenti necessari insieme, senza perdere tempo in spostamenti all’interno della città. Questa mattina è stata inaugurata la viabilità che permetterà l’accesso al grattacielo, mentre a fine novembre/primi di dicembre si sposterà per prima la sede della presidente della Regione.

Entro il 2023 si trasferiranno tutti gli altri uffici. Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha fatto gli onori di casa, ringraziando quanti hanno lavorato per sanare questa ferita inferta alla credibilità delle istituzioni e scusandosi, a nome della politica, coi cittadini.

“Questo edificio è un esempio virtuoso di tutela ambientale, che abbiamo l’obbligo di rispettare – ha ribadito Lo Russo -“. E ancora: la sede di palazzo Lascaris, in piazza Castello, non verrà messa in vendita, ma messa a reddito: “L’abbiamo candidata all’Unione Europea a sede dell’Autority dell’antiriciclaggio  – ha spiegato il presidente Alberto Cirio -. Consegnato il grattacielo Piemonte, tutte le successive energie si concentreranno sul Parco della Salute, in cabina di regia con Comune e Università”.

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