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Politica

Nuovo decreto: stop attività produttive non necessarie, non cambia nulla per supermercati e farmacie

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ROMA – Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato nuove misure restrittive in vigore da subito su tutto il territorio nazionale fino al 3 aprile.

Le sue parole:

“Sin dall’inizio ho scelta li linea della trasparenza e della condivisione. Ho scelto di rendere tutti voi partecipi della sfida che andiamo ad affrontare. Per l’Italia si tratta della crisi più dura dal secondo dopoguerra. I decessi non sono semplici numeri. Quelle che piangiamo sono persone e famiglie che perdono gli affetti più cari. Dobbiamo continuare a rispettare le regole con pazienza, severità e fiducia. Non abbiamo alternative, dobbiamo resistere. Solo in questo modo riusciremo a tutelare noi stessi e le persone che amiamo. Un sacrificio minimo se pensiamo a quello che stanno compiendo altri nostri concittadini in ospedali e luoghi cruciali del nostro paese. Penso a medici, infermieri, forze dell’ordine, forze armate, autostrasportatori, dipendenti dei supermercati, lavoratori nel mondo dell’informazione. Persone che ogni giorno compiono un atto di amore nei confronti dell’Italia intera. Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo. Chiuderemo nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia indispensabile a darci servizi e beni essenziali. Abbiamo stilato una lista insieme a tutte le parti in causa. Tutti i supermercati, negozi di generi alimentari e beni di prima necessità rimarranno aperti. Non ci sarà nessun cambiamento di orari e giorni di apertura di supermercati, farmacie, parafarmacie. Servizi postali, bancali e assicurativi saranno garantiti, così come i trasporti. Al di fuori di questo, consentiremo solo le modalità di lavoro in smart working. Rallentiamo il motore produttivo del paese, ma non lo fermiamo. È una decisione non facile che ci consente di affrontare la fase più acuta del contagio. L’emergenza sanitaria si sta tramutando in piena emergenza economica. Lo Stato però c’è. Stiamo prendendo misure straordinarie per rialzare la testa quanto prima. Dobbiamo prima di tutto tutelare la vita delle persone. Le rinunce che stiamo prendendo ci consentiranno di tornare nelle nei nostri luoghi di lavoro e nelle nostre piazze. Stiamo rinunciando alle abitudini più care, ma non alla speranza per il futuro. Uniti ce la faremo”.

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