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Politica

Novi Ligure: Bertoli passa all’opposizione, maggioranza in bilico

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NOVI LIGURE – Nuove turbolenze all’interno della maggioranza. Nell’ultima conferenza dei capigruppo, Marco Bertoli ha infatti annunciato il passaggio di Solo Novi all’opposizione provocando inevitabili reazioni all’interno del centro destro locale. Un gruppo del quale fanno parte anche Francesco Bonvini e Cristina Sabbadin, eletti in quota Lega proprio come Bertoli.

Il sindaco Gian Paolo Cabella

“Se non cambiano le cose, lo inviterò a esprimere le sue opinioni in consiglio comunale (prossime sedute fissate il 19 e il 27 aprile, n.d.r.)”, commenta il sindaco Gian Paolo Cabella. La goccia che ha fatto traboccare il vaso va attribuita all’invito alle dimissioni da consigliere a lui rivolto da parte del segretario cittadino di Forza Italia, Giuseppe Rapisarda.

“Da forza equidistante, siamo ora passati all’opposizione – spiega Bertoli -. Non avrei voluto farlo, ma quando si subisce un attacco da una forza politica che esprime vice sindaco, presidente del consiglio comunale e assessori diventa inevitabile”.

I numeri vedono ora una maggioranza sicura composta da 7 elementi, con un’opposizione formata invece da 9 di cui 5 provenienti dal centro sinistra, 3 dal gruppo di Bertoli e uno dal Movimento 5 Stelle rappresentato da Lucia Zippo, con quest’ultima che rimane tuttavia scettica in merito all’effettivo cambio di rotta annunciato da Bertoli.

“Di fronte all’ennesimo scontro all’interno della maggioranza, ribadiamo che la nostra città ha bisogno di un’amministrazione seria, autorevole e operativa – scrivono i Democratici per Novi in una nota -. Il teatrino che da due anni sta mettendo in scena la destra è profondamente dannoso per Novi. Cabella prenda atto del suo fallimento politico e del fatto che non ha più i numeri, né un progetto amministrativo. È giunta l’ora che si dimetta”.

Da valutare invece la posizione di Francesca Chessa, ex azzurra poi passata a Fratelli d’Italia, spesso allineata con Solo Novi nonostante la fiducia espressa nei confronti dell’attuale giunta dopo il cambio di casacca avvenuto poco meno di un anno fa.

“Ritengo che la richiesta di dimissioni di Bertoli arrivata dalla segreteria di Forza Italia sia stata intempestiva oltre che inopportuna – sottolinea Chessa -. Negli ultimi due anni, Solo Novi ha sempre votato le questioni importanti insieme alla maggioranza. Io continuerò a votare secondo coscienza e per il bene dei novesi”.

Numeri alla mano, su un totale di 16 consiglieri più il sindaco, pare più che mai evidente la precarietà della maggioranza. Il primo vero banco di prova per la tenuta del governo cittadino sarà il voto sul bilancio consuntivo, atteso entro poche settimane. La sensazione è che il documento possa essere ugualmente approvato, in attesa di ulteriori valutazioni politiche da parte dei “dissidenti” successive al suo via libera.

Una caduta della giunta prima del nulla osta porterebbe infatti al commissariamento e a una conseguente forte limitazione in tema di investimenti al di fuori del cosiddetto “disbrigo degli affari correnti”. Va infine tenuto conto che la prossima finestra per eventuali elezioni amministrative non si aprirebbe prima della primavera del 2023.

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