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Politica

Fornaro: “Presentata interrogazione su criteri fondi per i comuni delle aree interne”

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ROMA – Federico Fornaro, capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera dei Deputati, ha pubblicato la seguente nota.

Federico Fornaro

“Sul sito del Ministro per il sud e la coesione territoriale, in data 16.9.2020, è stato pubblicato un comunicato che informa che verranno ripartite, attraverso un DPCM, le risorse del “fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali dei comuni delle aree interne”, per un totale di Euro 210 milioni nel triennio 2020-2022.
La tabella allegata ci restituisce una fotografia dei fondi assegnati ai comuni del nostro territorio assolutamente incomprensibile.
Nei giorni scorsi ho presentato un’interrogazione al Ministro Provenzano dopo che alcuni sindaci dell’ovadese (Belforte, Castelletto d’Orba, Montaldo, Tagliolo e Trisobbio) avevano inviato a Roma una lettera con una giusta richiesta di revisione dei criteri.
Analoghi problemi mi sono stati segnalati, ad esempio, nell’Acquese con l’esclusione dall’elenco dei comuni beneficiari di Ponzone, Cavatore e Cartosio.
Non si tratta di aprire una guerra tra i comuni (Ovada contrariamente a quanto è circolato non è ricompreso tra i comuni che avranno contributi), ma avere un metro di valutazione corretto sia per un senso di giustizia ma soprattutto perché questi fondi devono servire per realizzare politiche di sviluppo integrate in territori omogenei”.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno – Per sapere – premesso che:
sul sito del Ministro per il sud e la coesione territoriale, in data 16.9.2020, è stato pubblicato un comunicato che informa che verranno ripartite, attraverso un DPCM, le risorse del “fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali dei comuni delle aree interne”, per un totale di Euro 210 milioni nel triennio 2020-2022;
la determinazione del contributo sarebbe stata effettuata in base ai seguenti criteri di riparto:

  • la perifericità e la minore dimensione demografica;
  • la dimensione demografica è stata articolata in due fasce: fino a 3000 abitanti e fino a 5000 abitanti;
    la platea di riferimento sarebbe composta da:
  • tutti i Comuni identificati come Intermedi, Periferici e Ultra-periferici dall’Accordo di Partenariato 2014-2020, fino a 3000 abitanti;
  • tutti i Comuni identificati come Periferici e Ultra-periferici dall’Accordo di Partenariato 2014-2020, fino a 5000 abitanti;
    applicando tali parametri risulterebbero beneficiari 3.101 i Comuni, con popolazione complessiva di 4.171.667 abitanti, che beneficeranno ciascuno di circa 12.000 euro per il 2020 e di circa 8.000 euro per le annualità 2021 e 2022;
    il criterio utilizzato, in base all’accordo di Partenariato 2014-2020 Unione Europea – Italia, identificherebbe un comune “centro di offerta servizi”, a partire da quale verrebbero classificati gli altri comuni, tra i quali quelli di “cintura”, collocati a meno di venti minuti di percorrenza dal “centro”;
    I sindaci dei comuni di Belforte Monferrato, Castelletto d’Orba, Cremolino, Montaldo Bormida, Tagliolo Monferrato e Trisobbio, in provincia di ALESSANDRIA, hanno segnalato all’interrogante che tali comuni sono stati esclusi dal riparto senza motivazioni plausibili;
    i Comuni indicati fanno parte, insieme ad altri dieci enti, dell’area omogenea dell’Alto Monferrato Ovadese, territorio collinare e montano i cui deficitari parametri economico sociali sono noti;
    fa così specie che, all’interno di un’area interna complessivamente depressa, la classificazione predisposta inserisca alcuni dei comuni dell’area tra i beneficiari dei fondi, mentre ne escluda altri con caratteristiche demografiche, economiche e sociali assolutamente simili;
    gli effetti di questa classificazione ha prodotto l’esclusione dal riparto del Fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali di comuni quanto mai bisognosi di interventi, specie in questa fase di emergenza sanitaria, così come sarebbe indicato dal DPCM stesso e dall’art. 243 del D.L. n. 34/2020 con cui sono state incrementate le risorse destinate al suddetto Fondo;
    le conseguenze di tale esclusione produrrà un pericoloso pregiudizio per le già deboli attività economiche di quei territori, che si troveranno a competere con le attività presenti nei comuni che invece beneficeranno degli aiuti;
    gli effetti di tale classificazione si determineranno anche per gli anni 2021 e 2022, dato che il DPCM in questione definisce la platea dei beneficiari per l’intero triennio;
    appare evidente come l’uso di una classificazione erronea produca delle distorsioni con gravi effetti per il territorio e i cittadini di aree già pesantemente in difficoltà;
    si chiede al ministro, per quanto di sua competenza, di assumere ogni iniziativa urgente utile ad ovviare all’ingiusta esclusione dalla ripartizione del Fondo di questi comuni e di altri in territori con situazioni analoghe, anche attraverso la revisione della classificazione che consenta una più equa e corretta ripartizione dei fondi.

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