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Politica

Conte su campagna vaccinale: “L’Italia sarà all’altezza della sfida”

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ROMA – È iniziata intorno alle 11 di questa mattina, mercoledì 30 dicembre, in diretta da Villa Madama, la conferenza di fine anno organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa Parlamentare [VIDEO].

La conferenza è stata aperta dal presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, che ha chiesto una pausa di raccoglimento per tutte le vittime della pandemia e di tutte le persone scomparse in questo 2020. “Questo anno orribile si chiude nel segno della speranza con i primi vaccini somministrati”.

Verna ha poi fatto il consueto punto sullo stato dell’informazione nel Paese, evidenziando “come le tumultuose trasformazioni nel settore se non governate possano produrre sfaceli, che peraltro si aggiungerebbero a quelli per le risposte non data da parte della politica su questioni come le ‘querele bavaglio’ o come l’inaccettabile carcere ai giornalisti, al quale la Corte Costituzionale ha dato un termine al Parlamento per legiferare fissato per il 22 giugno”.

“La democrazia non cresce senza una vera indipendenza dei giornalisti” – ha spiegato Verna, ricordando come il venire sempre meno dell’offerta editoriale stia creando nuovi poveri nella categoria e quanto il diritto di un equo compenso sia l’esigenza primaria– “Quel che si sta facendo è davvero troppo poco”.

Verna ha sottolineato anche un altro aspetto preoccupante per il settore, la crisi consequenziale dell’istituto di previdenza: “È una questione di non sottovalutare quell’Inpgi, siamo preoccupati per la situazione drammatica in cui l’istituto versa a causa anche delle trasformazioni che ci hanno investito”.

“Il tema delle ‘querele bavaglio’ è tutt’ora all’ordine del giorno del Parlamento ed è giusto che ora si trovi la forma di sintesi per portarla avanti. – ha risposto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ricordando che su iniziativa della ministra Lamorgese è stato riattivato l’osservatorio sui cronisti minacciatiPer quanto riguarda la questione del carcere, il Governo cercherà anche qui di offrire il suo contributo così che si possa trovare la possibilità di legiferare sul punto. Si tratta di trovare un punto di equilibrio tra quella che è una libertà essenziale per ogni democrazia, la libertà di pensiero, e quelli che sono anche un grumo di diritti di pari rango costituzionale quali il diritto all’onore, alla riservatezza e altri. Sull’equo compenso, purtroppo in questo settore si sta diffondendo sempre di più la fascia del precariato, e queste tensioni finanziarie colpiscono da 4 anni anche l’Inpgi. Quello che possiamo auspicare è che si allarghi la platea contributiva anche ai comunicatori e in qualche modo si riesco a costituire un equilibrio finanziario ed economico in prospettiva, anche con la riduzione dei costi, che permetta all’Inpgi di camminare con le proprie gambe”.

Tra i temi politici toccati dalle domande dei giornalisti, la verifica aperta qualche giorno fa con le forze politiche, la possibilità di un riassetto della squadra politica, le tensioni causate dalle minacce di sfiducia da parte di Renzi, la situazione nelle carceri italiane, ma anche temi caldi quali Mes e recovery fund, sul quale è stato più volte sottolineato il forte ritardo sulla presentazione dei progetti.

Per quanto riguarda il piano vaccinale contro il Covid-19, dopo le prime 9.750 dosi iniziali ora si attiva un piano di circa 470 mila dosi a settimana mentre entro gennaio si arriverà a circa 2 milioni e 350 mila dosi, con in più l’aggiunta prevista a fine gennaio del vaccino Moderna, per cui l’EMA dovrebbe pronunciarsi ai primi di gennaio. Dopo gli operatori sanitari toccherà agli ultra ottantenni (circa 4,4 milioni) ricevere il vaccino, poi alla fascia anagrafica dei 70enni e infine chi ha una patologia cronica (7,4 milioni), per poi estendere la vaccinazione a tutti.

“Avremo un piano vaccinale ben organizzato, ritengo che ci sarà un grande sforzo della macchina organizzativa e logistica veramente molto complesso, non per altro abbiamo dovuto fare una gara straordinaria per medici e infermieri. Ci sono tutte le premesse perché l’Italia possa dimostrare di essere all’altezza di questa grande sfida.” – ha commentato Conte – “Siamo fiduciosi che potremmo avere i primi risultati quando avremo vaccinato 10-15 milioni di cittadini, e non credo che sia prima di aprile”.

Tema caldo anche quello della ripartenza delle scuole il 7 gennaio, per la quale il Governo ha puntato su “una logica di massima flessibilità”, cercando soluzioni territoriali con le varie Prefetture. “Per quanto riguarda i trasporti, abbiamo investito 3 miliardi per sostituire la flotta dei bus, 390 milioni per il noleggio dei mezzi privati. Vanno però poi messe a terre a livello regionale. Io auspico che le scuole secondarie di 2 grado possano partite almeno con il 50 per cento in presenza”.

Tra gli scenari più preoccupanti del prossimo anno c’è la sospensione, a fine marzo, degli ammortizzatori sociali, quali cassa integrazione e blocco dei licenziamenti. “Quello di dopo marzo è uno scenario molto preoccupante, perché fin qui abbiamo costruito una cintura di protezione sociale che più o meno sta funzionando, però è chiaro che dobbiamo continuare a lavorare a questi tavoli costituiti per la riforma degli ammortizzatori sociali e riordino, e anche per rendere più incisive le politiche del lavoro. Sono già stati stanziati dei fondi in previsione.” – ha detto sull’argomento Conte, annunciando lo stanziamento di ulteriori fondi per aiuti a bisognosi e indigenti.

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