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Politica

Consiglio nazionale Anci: anche Riboldi presente

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ROMA – Giovedì 16 gennaio 2020, si è riunito per la prima volta il Consiglio nazionale Anci. Nel Complesso Monumentale Pio Sodalizio dei Piceni di Roma era presente anche il sindaco Federico Riboldi, eletto al congresso di novembre ad Arezzo.

«Il ruolo di Casale Monferrato – ha spiegato Riboldi – deve essere quello di interlocutore nei tavoli in cui si definiscono le linee guida per gli enti locali: Anci, l’associazione che riunisce i Comuni italiani, è sicuramente uno di questi, e l’esser stato eletto nel Consiglio nazionale mi permetterà di portare anche le istanze del nostro territorio a livello nazionale. Oggi abbiamo iniziato il percorso che, ne sono certo, saprà affrontare le problematiche che negli ultimi anni si sono abbattute sui nostri enti. L’importante è comunque sempre il confronto con altre realtà italiane, per condividere anche esperienze e progetti».

A fare gli onori di casa, sono stati il Presidente di Anci, sindaco di Bari Antonio Decaro, e il presidente del consiglio nazionale Enzo Bianco, che hanno dato il benvenuto ai neoeletti rappresentanti locali e rimarcato il fondamentale ruolo dell’amministrazione locale per il cittadino.

Tra i molti temi trattati ci sono stati: lo sblocco, con la nuova legge di bilancio, di 560 milioni di euro entro il 2024, la questione della perequazione orizzontale che determina blocchi della spesa pubblica di un Comune a vantaggio di un altro, la ristrutturazione del debito, l’informativa su edilizia scolastica, il riparto del Fondo integrato 0/6 anni e il disegno di legge Istruzione, il sistema della tutela dei minori con criticità, l’aggiornamento sul reddito di cittadinanza e sul sistema di accoglienza Siproimi e minori stranieri non accompagnati.

In ambito di assunzione del personale, invece, non è stata ancora recepita la richiesta dei Comuni sullo scorrimento delle graduatorie. Infatti oggi succede che, una volta che il bando vede dei vincitori, dopo una procedura di assunzione molto complessa, nel caso di rinuncia o successiva interruzione di contratto (ad esempio per dimissioni) non è possibile scorrere la graduatoria dei candidati, ma si rende necessario far ripartire da zero l’intera procedura, con aggravio sulla struttura e aumento del periodo di vacanza del ruolo. La novità è che con la nuova manovra finanziaria, almeno per i Comuni cosiddetti virtuosi, la procedura sarà più flessibile.

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