Entra in contatto con noi
Pubblicità
Post AD
Pubblicità
Post AD

Politica

Novi Ligure, Orlando (PD) su ex Ilva: “Ripristinare lo scudo”

Pubblicato

il

NOVI LIGURE – Si è tenuto nell’aula magna del For.Al di via Carducci, l’incontro organizzato dal Partito Democratico cittadino e dal neo segretario Otello Marilli con ospite l’ex Ministro e attuale vicesegretario del Partito Democratico, Andrea Orlando, per parlare di lavoro, sviluppo e territorio.

Il servizio andato in onda nel nostro TG

“Questi tre termini insieme raccontano per un verso le opportunità e per l’altro le  crisi che questo territorio sta vivendo, – ha spiegato il neo segretario del PD di Novi Ligure, Otello Marilli – una situazione che riguarda tutta la regione Piemonte, come se ci fosse, consciamente o inconsciamente, la volontà di abbandonare la vocazione industriale. per favorirne una terziarizzazione dell’economia. Abbiamo voluto fare questo incontro per tenere alta la guardia su queste situazioni di crisi, a partire dall’Ilva, ma anche Pernigotti e Kme”.

Il tema dell’Ilva e delle crisi industriali in generale, come ha poi spiegato Marilli, è stato portato in assemblea nazionale come ordine del giorno ed approvato, con l’intenzione di costruire nuovi strumenti con cui affrontare l’attuale congiuntura negativa. Il Partito ha inoltre sottolineato all’interno dell’ordine del giorno l’impegno nel garantire la continuità occupazionale e salariale dei lavoratori.

Ospiti della serata anche Paolo Furia, segretario regionale del PD, e Enzo Lavolta, responsabile Lavoro PD del Piemonte, i quali hanno rimarcato l’importanza di costruire nuove politiche industriali che sappiano individuare i settori deboli e strategici per il nostro Paese.

Anna Poggio, segretaria della Fiom – Cgil di Alessandria, e Moreno Vacchina, Rsu ex Ilva, hanno invece spiegato come la situazione del gruppo siderurgico di Novi Ligure sia molto drammatica, anche alla luce dello sciopero degli indotti di ieri, che ha costretto i lavoratori a nuove ferie, nonostante le avessero già smaltite a settembre.

“I tempi sono molto stretti – ha ribadito Poggio  – In questa vicenda venendo meno lo scudo penale, senza il quale gli impianti di Taranto non possono lavorare, è chiaro che si è dato un appiglio ad Arcelor Mittal, ma quello che vogliamo sapere è se ci sono le condizioni per ripristinarlo”.

“L’Arcelor Mittal deve garantire che quando diventeranno unici padroni degli stabilimenti, non facciano migrare le produzioni all’estero – ha aggiunto Moreno Vacchina – Non vogliamo vivere con sussidi e con casse integrazioni, ma con il lavoro”.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pubblicità
Post AD
X