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Politica

Alessandria, fondi Pnrr per la sanità: i dubbi dei consiglieri di opposizione

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ALESSANDRIA – Il gruppo di opposizione PD-Lista Rossa del Comune di Alessandria ha chiesto chiarimenti al sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, in merito all’utilizzo dei fondi Pnrr, Missione 6, destinati alla Salute.

La richiesta arriva in seguito all’accesso agli atti del consigliere regionale PD, Domenico Ravetti, che ha così scoperto che i quasi 22 milioni di euro saranno destinati a progetti per lo più riguardanti i centri zona, per realizzare 9 Case di Comunità, 3 Ospedali di Comunità e 4 Centrali Operative Territoriali.

Al momento solo per Arquata Scrivia si conosce nel dettaglio come verranno impiegati questi investimenti, mentre ancora “non sono noti progetti che interessino quei territori più distanti dalle città della nostra provincia che, per altro, più di altri necessiterebbero di investimenti”.

“Rilevato che, quando in questi mesi e, a dire il vero anche in anni passati, si è parlato di sanità territoriale si delineava la necessità di arrivare a dare un servizio sanitario nei territori più lontani o comunque distanti dai centri zona perché carenti di collegamenti e trasporti adeguati e che il Capoluogo avrebbe dovuto svolgere un ruolo primario nella costruzione di un quadro di coesione territoriale, sarebbe utile che il Sindaco di Alessandria si facesse promotore della richiesta di un chiarimento con la Regione attraverso la convocazione della rappresentanza dei sindaci ASL-AL.” – si legge nell’interpellanza firmata dal consigliere regionale Ravetti, insieme ai i consiglieri comunali Giorgio Abonante, Marica Barrera, Paolo Berta, Enrico Mazzoni, Vittoria Oneto e Rita Rossa.

Tanti i dubbi dell’opposizione riguardanti le case di comunità di cui si parla nei progetti proposti, su quali saranno le attività svolte al loro interno e come saranno collegate ai luoghi più lontani dai centri zona, in particolare ai luoghi più marginali della provincia.

Se c’è una lezione che viene dalla tremenda esperienza della pandemia e che un piano che ha come obiettivi di resilienza e ripresa quelli di potenziare i servizi per la salute superando i divari territoriali grazie a “contenitori socio sanitari di prossimità” dove possano lavorare e cooperare medici di medicina generale, specialisti, infermieri di famiglia, operatori sociosanitari e altre figure professionali vicine alle persone in difficoltà, soprattutto gli anziani e i cittadini delle nostre tante periferie, è quella della fondamentale attività di lettura dei bisogni che ogni comunità territoriale esprime. Una lettura che non può prescindere dall’analisi delle debolezze su cui intervenire. -spiega l’opposizione – Ora il nodo centrale, in considerazione anche dei tempi entro i quali si devono spendere i soldi, pena l’impossibilità a veder realizzati i progetti, è dove si recupera l’assenza politica di scelte chiare e concrete. La mancanza di un piano socio-sanitario complessivo, entro il quale la relazione tra elementi sociali e sanitari sia leggibile e nel quale le scelte strategiche siano coerenti con i bisogni di salute è il primo assillo che il Sindaco dovrebbe avere, così come la chiarezza sul futuro del nuovo ospedale. Per questo chiediamo risposte chiare

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