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Piemonte

Variante di Demonte: la lettera di Cirio e Gabusi al Premier Conte: “Non possiamo più attendere”

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“Inaccettabile che la salute di migliaia di cittadini sia messa a rischio dalla lentezza della burocrazia”

Sbloccare con urgenza lo stallo che impedisce la realizzazione della variante di Demonte: è l’obiettivo della lettera, firmata dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dall’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti Marco Gabusi, trasmessa nelle scorse ore al presidente del Consiglio Conte e ai Ministri all’Ambiente e ai Beni Culturali, Costa e Franceschini.

I cittadini di Demonte – si legge nella lettera – non possono più attendere che la loro salute sia messa quotidianamente a rischio dalla lentezza della burocrazia”.

La realizzazione della variante è fondamentale, infatti, per decongestionare il traffico a cui è sottoposto da anni il centro abitato del comune cuneese, in cui quotidianamente transitano oltre 600 tir diretti allo stabilimento di imbottigliamento delle acque Sant’Anna.

L’insostenibile traffico di mezzi pesantiscrivono il presidente Cirio e l’assessore Gabusi – crea una situazione non più sopportabile per gli abitanti di Demonte per i rischi di sicurezza e soprattutto di salute derivante dall’inquinamento di polveri sottili”.

A bloccare la situazione il parere discordante tra il Ministero dell’Ambiente, che ha dato via libera al progetto dell’Anas, e quello del Mibac che ha invece espresso parere contrario alla luce della presenza dei resti del Forte della Consolata.
Data la divergenza tra Ministeri, l’iter di autorizzazione è passato a fine 2019 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che dopo un incontro avvenuto a dicembre avrebbe dovuto per legge esprimere un parere entro 30 giorni.

Proprio durante quell’incontro – ricordano nella lettera Cirio e Gabusiè stata la stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri a rilevare espressamente “l’esigenza di intervenire sulla situazione esistente, in quanto non appare sostenibile la situazione di disagio e di pregiudizio degli abitanti del Comune di Demonte, sia sotto l’aspetto della sicurezza che della salute”.

Ad oggi però – continuano Presidente e Assessore – non è stato fatto nessun passo avanti, né sono pervenuti i pareri formali dei Ministeri interessati, senza i quali l’intera opera risulta bloccata”.

Essendo state prodotte da Anas cinque diverse progettazioni con la volontà di garantire la tutela dei resti del Forte – spiegano ancora Cirio e Gabusi – “appare evidente, anche rispetto al quadro economico previsto per l’opera e gli anni trascorsi senza che nulla accadesse, che un eventuale diniego pregiudicherebbe la realizzazione della variante”.

Per questo motivo – concludono – siamo certi che la Presidenza del Consiglio vorrà dare una risposta tempestiva a un’esigenza improcrastinabile”.

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