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Piemonte

Piemonte, stop vacanze in montagna: le parole del Presidente Arpiet

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In seguito alle dichiarazioni giunte dal Governo sull’intenzione di fermare le vacanze in montagna nel periodo invernale che sta per arrivare, ecco le considerazioni del presidente Arpiet (Associazione regionale piemontese delle imprese esercenti trasporto a fune in concessione, ndr) Giampiero Orleoni, associata ad Anef (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari).

Gli operatori del settore riconoscono, naturalmente, la gravità dell’emergenza in atto e l’attenzione primaria che deve essere rivolta alla salute degli italiani. Ritengono, però, che esista il modo di attuare una gestione sicura del problema nei luoghi di montagna. Sarebbe possibile con l’introduzione di regole certe che permettano una riapertura che non generi un drammatico crollo economico del settore. Non riguarderebbe, infatti, solo gli impianti ma, a catena, tutte le attività/strutture collegate: hotel, rifugi, ristoranti, attività commerciali, maestri di sci, noleggi.

Le aziende funiviarie presenti in Italia sono oltre 400, con 1500 impianti di risalita (di diversa tipologia). Gli impianti sono serviti da circa 3.200 km di piste (lunghezza lineare), che per il 72% sono dotate di innevamento programmato che richiede oltre 100 milioni di euro: l’incidenza dell’attività di innevamento è di circa un terzo sul fatturato annuo delle aziende. Il comparto montagna, nel solo arco alpino, offre lavoro a oltre 120mila persone (la maggior parte delle quali con contratti stagionali).

Già dall’estate Anef (con UNI) ha iniziato a lavorare alle regole. Oggi un protocollo è stato elaborato insieme alle Regioni per permettere agli impianti di risalita di riaprire seguendo regole valide per tutti, come avviene per altri settori. Le dichiarazioni del Governo di ieri hanno messo in allarme l’intero comparto, che rischia di crollare se la decisione fosse così drastica com’è stato anticipato.

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