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Novi Ligure

Novi Ligure, approvato bilancio 2022 ed eletto nuovo Cda del Nuovo Circolo Ilva

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NOVI LIGURE – Venerdì 28 aprile 2023, si è svolta, presso la sede sociale, l’assemblea dei soci del Nuovo Circolo Ilva per l’approvazione del Bilancio consuntivo 2022 e l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione che è stato eletto nelle persone di Lorenzo Robbiano Presidente, Alessandro Reale Vice Presidente, Mauro Ballestrero, Ezio De Piaggi, Enrico Fabbri, Gabriele Gatto, Alberto Simonassi, Pietro Vignola, Andrea Vignoli. Si riporta l’intervento del nuovo Presidente Lorenzo Robbiano, dopo il voto dell’Assemblea.

Cari Soci,

in apertura desidero ringraziare tutti per la fiducia accordata a me e a coloro che, con me, guideranno nei prossimi tre anni il Nuovo Circolo Ilva di Novi, ma desidero ringraziare anche coloro che sono stati critici. La critica è il sale della democrazia. Ho preferito scrivere questo intervento, perché lo consegnerò al Presidente dell’Assemblea, in modo che venga allegato al Verbale della riunione. Com’è naturale assumo e assumiamo l’incarico con le riserve di prassi; agiremo, come si dice, con lo spirito del buon padre di famiglia e nei limiti imposti dalla legge. Il programma che abbiamo presentato e illustrato oggi in Assemblea è molto ambizioso; cercheremo di portarlo avanti, gradualmente, con le risorse che saranno a disposizione e con quelle che cercheremo di recuperare attraverso i bandi che, via, via, saranno promossi dalle diverse Istituzioni. Saremo attenti a contenere la spesa, soprattutto quella energetica.

Siamo convinti che questo nostro Circolo debba ancora crescere, mantenendo le caratteristiche che gli sono proprie, ancorato alla tradizione che lo ha visto nascere e svilupparsi nei decenni trascorsi, consapevoli che sono finiti i tempi in cui la società siderurgica pensava a tutto. Purtroppo, come sappiamo, la privatizzazione dello Stabilimento ha cambiato le carte in tavola. Se oggi il Circolo è ancora vivo, lo dobbiamo a chi, con tenacia, è riuscito a mantenere questa realtà, portandone la proprietà in capo alla Cooperativa; siamo grati a quelle persone e ai Sindacati dei lavoratori per essere riusciti nell’intento. Non osiamo pensare a cosa sarebbe accaduto se quei “pionieri” non avessero ottenuto tale risultato. Senza dubbio l’area del Circolo è molto importante, si trova al centro della città, avrebbe potuto essere appetibile per speculazioni edilizie. Pertanto, di quell’ importante risultato oggi ci ergiamo a custodi: solo degli sciocchi potrebbero pensare ad una privatizzazione dell’area. 

Il Circolo, lo diciamo con forza, deve rimanere tale: questo è un vincolo, un legame inscindibile! Resteremo ancorati a quanto scritto sullo Statuto della Cooperativa, perseguendone lo scopo mutualistico, come recita l’art. 3; ancorati allo spirito di solidarietà tra soci, ma anche verso chi sta peggio di noi. Penso, ad esempio, a chi, nel mondo, sta subendo guerre e carestie: so bene che potremo fare ben poco in quella direzione, ma sono le gocce che formano il mare. Se c’è una bandiera che, simbolicamente, vorrei issare sul tetto del Circolo, è quella iridata della PACE, e nessun’altra. Veniamo a cose più concrete. La nostra gestione sarà, prima di tutto, improntata alla massima trasparenza e al coinvolgimento dei Soci. Cercheremo di informarli non solo sulle varie attività, come è logico, ma pubblicheremo le decisioni del Consiglio di Amministrazione e introdurremo la norma per la quale non si potrà rimanere più di tre mandati consecutivi in Consiglio di Amministrazione. Il Bilancio della Cooperativa sarà reso pubblico ai Soci almeno quindici giorni prima dell’Assemblea, che è – e deve rimanere – sovrana. Il CdA è soltanto un organo di gestione, formato da persone che devono rendere conto delle loro azioni e che, per primi, debbono attenersi alle norme e alle regole. 

Chi ha voglia di fare, nell’interesse del Circolo, sarà sempre il benvenuto e, proprio per rinsaldare il rapporto fra Soci, vorremo istituire la “Festa del Socio”. Va da sé che manterremo tutte le attività esistenti, sia sportive, che ricreative e culturali; anzi, cercheremo di implementarle, nella consapevolezza del ruolo che il Circolo ha storicamente mantenuto in oltre ottanta anni di attività. Lavoreremo in stretto rapporto con i lavoratori dello Stabilimento, attraverso il Consiglio di Fabbrica, e cercheremo di stabilire un rapporto nuovo con la Direzione dello stabilimento siderurgico. Per una questione di principio, io non butto via mai nulla: ognuno potrà collaborare secondo le proprie capacità e le proprie idee, anche se non ha le “stellette” di Consigliere di Amministrazione. Per questo mi sento di ringraziare coloro che, oggi, ricoprono un ruolo all’interno del Circolo e che vogliono mantenerlo. 

Infine, qualche parola sul nuovo CdA: siamo persone dipendenti o ex dipendenti dello stabilimento siderurgico di Novi, figli di ex dipendenti Italsider-Ilva, cresciuti all’interno del Circolo, ma anche semplici cittadini, animati dalla volontà di mettere a disposizione idee, esperienza e professionalità acquisite in diversi ambiti, per rilanciare le sorti del Circolo dopo anni di declino. Per quanto mi riguarda, penso sappiate chi sono. Però non tutti sapete che: “Sono figlio di operai. Mio padre ha lavorato per decenni nello stabilimento siderurgico, in particolare al lamierino, quando la lavorazione era ancora a caldo. Appena poteva frequentava il Circolo, leggeva tutti i giornali e aveva letto tutti i libri della biblioteca. Da bambino mi portava frequentemente a giocare in questi spazi, come poi ha fatto con i miei figli. Se amo il teatro è perché mio padre non mi faceva mai perdere uno spettacolo; mi ha insegnato lo spirito del mutuo soccorso e della solidarietà e a stare dalla parte dei lavoratori, dei più deboli. Non potrei mai tradire gli insegnamenti dei miei genitori”. Concludo parafrasando un antico detto masai: “Noi non abbiamo ereditato il Circolo dai nostri padri, ma lo abbiamo avuto in prestito dai nostri figli e a loro dobbiamo restituirlo migliore di come lo abbiamo trovato”.

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