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Genova

Genova, inaugurazione pista ciclabile in corso Italia. L’assessore Campora: “La più bella d’Italia”

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GENOVA – Un centinaio di ciclisti, con gli assessori comunali alla Mobilità e allo Sport Matteo Campora e Alessandra Bianchi, e rappresentanti di associazioni ciclistiche, ha percorso per la prima volta la nuova pista ciclabile di Corso Italia a Genova.

Fonte: Ansa Liguria

Intorno alla pista sono stati predisposti oltre 2mila mq di aree verdi. Lungo la pista due impianti di ricarica per le biciclette elettriche saranno installati a breve.

Le rastrelliere lungo il percorso potranno sono 21, per un totale di 120 posti bici. Nei 2,7 km di percorso sono stati installati 100 nuovi pali con lampade a basso consumo per illuminare sia la pista che la passeggiata e sono state rifatte tutte le intersezioni degli impianti semaforici.

Anche gli attraversamenti pedonali sono stati rifatti e messi a norma, con l‘abbattimento delle barriere architettoniche. A completare la pista ci saranno 44 nuove panchine con fioriere che saranno rivestite.

«Oggi apriamo alla città quella che è la pista ciclabile più bella di Italia – dice l’assessore alla Mobilità Matteo Campora – e sicuramente una pista ciclabile all’avanguardia e che, siamo sicuri, farà superare anche le ultime perplessità».

«Oggi possiamo goderci al meglio questa pedalata – afferma l’assessore allo Sport e al Turismo Alessandra Bianchi – e anzi, dobbiamo cercare di avvicinare al ciclismo anche chi non lo pratica in maniera agonistica, ma direi che con una pista del genere venga invogliato chiunque perché si può fare una pedalata in sicurezza godendosi il mare e i nostri siti di interesse, come Boccadasse.

«Stiamo lavorando per creare dei progetti – aggiunge poi l’assessore alla Scuola Marta Brusoni – per abituarci fin da bambini a usare la pista e quindi ad appassionarci alla bici».

«Con l’inaugurazione della pista ciclabile di corso Italia – aggiunge Romolo Solari, vicepresidente Fiab -, viene finalmente rimarginata una ferita che affonda le proprie radici negli anni Ottanta, quando si era messo mano al vetusto lungomare accentuando la fruizione automobilistica piuttosto che l’utilizzo per le persone”. 

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