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Economia

Saldi invernali ai tempi del Covid, tra confusione e restrizioni

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Sono saldi all’insegna della confusione, quelli ai tempi del Covid, creata dal susseguirsi dei decreti del Governo che destabilizzano i consumatori e ovviamente gli operatori, costretti a rispettare un calendario di aperture e chiusure alternato che non giova alle imprese.

La caccia all’affare parte oggi in Piemonte in mezzo a regole e restrizioni e a quel senso di incertezza che turba i più, consumatori e commercianti. Non è facile infatti per i cittadini, consapevoli che le loro uscite da casa sono dettate da colori conseguenti alla curva dei contagi e al superamento dell’indice Rt, trovare lo sprono per andare a fare shopping in modo spensierato.

Non è altrettanto semplice per il mondo del commercio, che ha solo voglia di ripartire davvero, inserire la marcia e sfoggiare il sorriso più bello, poiché la stessa titubanza per il futuro riguarda chi ha messo in atto, fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, tutte le regole del caso: dal distanziamento di un metro fra i clienti in attesa di entrare nei negozi alla disinfezione delle mani prima di toccare i prodotti, all’uso obbligatorio della mascherina.

Precauzioni che accompagneranno tutto il periodo dei saldi che prevedono, come ogni stagione, l’obbligo da parte degli esercenti di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso. I prodotti in saldo devono essere inoltre separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale e se il capo acquistato risulta difettoso, il consumatore può richiedere la sostituzione dell’articolo stesso o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare.

In Piemonte i saldi proseguiranno fino al 4 marzo, mentre la Liguria, dove sono iniziate le vendite promozionali, è tra le ultime regioni in Italia a dare il via ai saldi, che partiranno il 29 gennaio con termine il 15 marzo. Secondo la Confartigianato ligure i saldi muoveranno 1 miliardo in meno rispetto allo scorso anno: in totale 4 miliardi di euro contro 5. E sono due – oggi e domani – i giorni gialli a disposizione per muoversi liberamente tra comuni per fare shopping e pranzare all’interno di bar e ristoranti, mentre sabato 9 e 10 gennaio (quando tornerà la zona arancione) tornerà il divieto di consumare all’interno di bar e ristoranti, sarà possibile spostarsi solo all’interno del proprio comune e la dipartita sarà lecita unicamente per motivi di necessità.

E ancora, mentre i negozi dei parchi naturali tradizionali avranno la possibilità di restare aperti anche il sabato e la domenica, non potranno farlo quelli che dei centri commerciali, chiusi in questi termini al pubblico come da dpcm già da tempo ormai. Nell’Alessandrino l’Outlet di Serravalle Scrivia aspetta dunque i visitatori oggi e domani e poi, ancora, da lunedì prossimo, nella speranza venga attivata la zona gialla.

Ad Alessandria città, dove Confcommercio e Confesercenti rilanciano gli acquisti nei negozi del capoluogo, l’auspicio è di trasformare in un’occasione di rinascita e di ritorno alla normalità questo periodo drammatico che, secondo le stime di Confesercenti ha visto una riduzione delle vendite nell’ordine di 16 miliardi e con una flessione di oltre 600 euro a famiglia.

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