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Economia

Rapporto Rota: Torino, seconda città in Italia per perdita di occupazione

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TORINO – Presentato oggi e disponibile online da domani, il XXII Rapporto Giorgio Rota su Torino e la sua città metropolitana definisce l’anno che sta per finire “un anno sospeso”.

Il Rapporto Rota è un progetto a cura del Centro Studi Einaudi e che si focalizza su dati che normalmente non sono pubblicati e che contribuisce, in questo modo, a dare un’immagine statistica più completa. Questo rapporto si pone, dunque, come uno strumento informativo frutto di un lavoro continuo su base annuale ed accessibile in ogni momento online sul sito ufficiale rapporto-rota.it che è costantemente aggiornato.

Torino è stata una delle città più colpite, soprattutto sul fronte economico. Ci sono però tutte le potenzialità per risalire la china, afferma il Rapporto, purché vengano fatte delle “scelte politiche” anziché limitarsi a “un’alluvione di micro-progetti e micro-finanziamenti”.

Torino si colloca al quarto posto fra le città metropolitane italiane – dopo Milano, Bologna e Trieste – per numero di persone anziane morte a causa del virus, che ha colpito pesantemente anche la natalità, con il 7% di neonati in meno rispetto all’analogo periodo pre-Covid.

Il sistema sanitario è in difficoltà, e vede il Piemonte a metà classifica fra le Regioni: “non ha particolarmente brillato né particolarmente demeritato”, hanno detto gli estensori del rapporto, “collocandosi all’ottavo posto per capacità vaccinale”.

Il capoluogo piemontese si trova a metà classifica fra le città metropolitane anche sul fronte scuola, come registrano i test Invalsi.

Sofferenza notevole e sopra la media è stata registrata sul fronte economico, dove Torino è risultata la seconda città metropolitana in Italia per perdita di occupazione e calo del reddito medio. Colpiti sopra la media in particolare gli artigiani, i commercianti, le donne e i giovani. Un dato prevedibile dato che il confronto 2020 sul 2019 era viziato dai sussidi statali, mentre guardando il 2021 sul 2020 il quadro è decisamente più negativo e realistico.

Il turismo è calato del 60%, in linea con le altre città metropolitane.
In vista delle risorse del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i ricercatori sollecitano le istituzioni a “fare scelte politiche”, perché “se ci si limita a redigere lunghi listoni di progetti – affermano – il rischio è l’insuccesso”.

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