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Economia

Conte: “48 ore ad Arcelor Mittal per uscire da impasse”

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ROMA – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che oggi incontrerà le rappresentanze sindacali per la delicatissima questione ex Ilva, ha concesso 48 ore di tempo ad ArcelorMittal (la proprietà francoindiana che si è lavata le mani, com’è noto, del futuro del colosso siderurgico italiano) per uscire da un impasse definito inaccettabile e sempre nella capitale è saltato l’incontro in programma per lunedì prossimo al ministero del Lavoro relativo alla firma della nuova cassa integrazione per i dipendenti della Pernigotti di Novi Ligure.

Il servizio andato in onda nel nostro TG

È un vento freddo e pieno di incomprensioni quello che soffia su queste due realtà industriali e sui loro lavoratori, vanto a livello internazionale fino a non molto tempo fa e ora travolte da una crisi e da un qualunquismo aziendale che spaventa. A regnare, in entrambi i casi, è l’incertezza: nel caso della Pernigotti di Novi Ligure, già schiaffeggiata duramente dai dirigenti turchi Toksoz che hanno fatto rinviare “per sopravvenuti impegni” l’appuntamento di lunedì prossimo, la convocazione era incentrata sulla causale della cassa integrazione, che doveva essere modificata da “chiusura” a “crisi”, retrodatandola al 5 febbraio scorso, permettendo in questo modo di avere ancora un anno di tempo dall’imminente 5 febbraio 2020 ed evitando i licenziamenti dei circa 80 dipendenti che, ad oggi, continuano a lavorare in fabbrica. Il tutto in avvicinamento alla data del 14 novembre, quando verrà discusso al ministero dello sviluppo economico il piano industriale Pernigotti. Di piano industriale e di reindustrializzazione, invece, non si parla affatto per l’ex Ilva, che ha il cuore a Taranto ma maestranze anche a Novi Ligure, nell’Alessandrino e a Genova. ArcelorMittal ha ribadito al premier Conte la volontà di recedere il contratto e dall’altro canto tuonano i sindacati che, in presidio permanente davanti allo stabilimento pugliese, ultimeranno nel primo pomeriggio lo sciopero di 24 ore proclamato dalla Fim, mentre domani alle 7 partirà una mobilitazione di altrettante 24 ore firmata da Fiom e Uilm. È allarme rosso in Italia e, anche se il governo ha già annunciato che non accetterà mai i 5000 esuberi richiesti dalla multinazionale franco-indiana , resta il problema di come uscire da quella che è già stata ribattezzata un’annunciata catastrofe industriale, sociale ed ambientale. Lapidario, ancora ieri sera sugli schermi Rai, il giornalista e direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio che, senza mezzi termini, ha ricordato – se ce ne fosse bisogno – che “in tre gestioni manageriali diverse, Riva, Commissari e ArcelorMittal non hanno fatto nulla per migliorare la sicurezza e la salute dei cittadini e dei lavoratori di Taranto e dovrebbero vergognarsi”.

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