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Economia

Ex Ilva: sindacati da Mattarella, il tempo stringe

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Sul futuro dell’ex Ilva si prende tempo, anche se di tempo ne è rimasto poco e, ad oggi, non è affatto chiaro cosa possa uscire dal calderone di questo scottante caso che tiene con il fiato sospeso 10.700 lavoratori distribuiti tra Taranto, Genova Cornigliano e Novi Ligure, nell’Alessandrino.

E mentre questa sera, alle 19.30 i rappresentanti nazionali di Cgil, Cisl Uil saranno ricevuti al Quirinale dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, poco dopo al For.Al di Novi, alle 21, arriverà l’ex ministro Andrea Orlando. L’appuntamento, organizzato dal Partito Democratico, porrà al centro il territorio e i temi legati al Terzo Valico, al caso Pernigotti alla crisi ArcelorMittal, il gruppo francoindiano contro il cui recesso dall’ex Ilva il governo ha appena avviatola battaglia legale. Negli stabilimenti di Genova e di Novi i siderurgici continuano a lavorare, anche se a ritmo ridotto, mentre le aziende dell’indotto dell’ex Ilva di Taranto sono in presidio davanti alla portineria C con dipendenti e mezzi: protestano contro il mancato pagamento delle fatture da parte della proprietà e rivendicano la continuità produttiva e occupazionale della fabbrica dopo l’annunciato disimpegno della multinazionale e la confermata volontà di chiudere i battenti il prossimo 4 dicembre. Intanto il ministro per gli Affari regionali Franco Boccia ha ipotizzato, proprio questa mattina, una soluzione legata al commissariamento e al prestito ponte da parte dello Stato che, nel caso in cui AncelorMittal tiri dritto con la decisione di lasciare Tarantodovrebbero servire a riportare l’azienda sul mercato entro un paio d’anni. Sul fronte giudiziario i pm di Milano continuano ad indagare anche su eventuali illeciti tributari, mentre tra i lavoratori si fa sempre più concreta una possibile manifestazione nazionale a Roma.

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