Prove di negoziato per l’ex Ilva: si tratta su scudo e altoforno e si spera in una marcia indietro del gruppo franco-indiano. Di contro il governo italiano è pronto a fare la sua parte e a rimettere lo scudo e a farsi carico di parte degli oneri industriali, il che significa accompagnare nel miglior modo possibile un impegno minore di ArcelorMittal sull’ex Ilva. Questi alcuni punti che verranno discussi oggi nell’ambito dell’incontro fra il presidente del consiglio Giuseppe Conte e i vertici di ArcelorMittal, in vista di una possibile conciliazione tra le parti. Se ci sarà una schiarita, ci si potrebbe aspettare anche l’annuncio della ripresa regolare della produzione di acciaio negli stabilimenti italiani del gruppo.
In quello di Novi Ligure, nell’Alessandrino, gli autotrasportatori, pur in attesa di ottenere il saldo delle fatture già scadute, sono stati i primi a rompere il fronte contro ArcelorMittal e hanno ripreso a caricare e a trasportare l’acciaio. Il Fai, il sindacato degli autotrasportatori, ha comunicato che si è deciso di effettuare i carichi per senso di responsabilità verso l’azienda e i lavoratori. Va da sé che il governo è pronto a trattare con il gruppo indiano solo nel caso in cui lo stesso decida di sospendere la procedura di revoca del contratto già avviato in tribunale. E se, come si evince dalle note di ArcelorMittal, l’azienda perderebbe due milioni di euro al giorno (queste le stime delle banche d’affari) a causa della crisi del settore, il governo potrebbe venire incontro alla multinazionale – a partire dall’ipotesi di un contratto di affitto dimezzato, rispetto alla cifra originaria di 45 milioni a trimestre – solo se verranno tutelati i lavoratori, a partire dai famosi esuberi di 5000 posti giudicati eccessivi dall’esecutivo giallorosso.
Al tavolo del confronto siederanno, oltre al presidente del consiglio, anche il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nonché il titolare del Tesoro, Roberto Gualtieri. Dall’altra parte, Lakshmi e Aditya Mittal, nonché Lucia Morselli, amministratore delegato per l’azienda in Italia.
