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Economia

Verso il Dpcm di Natale. Riaprono intanto le vie dello shopping: l’ira di Cirio

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Da un lato ci sono le immagini di un centro storico a Torino che, nel primo giorno di città fuori dalla zona rossa, documentano vie piene di gente, con lunghe code ma ordinate sui marciapiedi in attesa di entrare nei negozi.

Dall’altro tuona, all’indomani della prima domenica di riapertura dello shopping, il governatore Alberto Cirio: “Quello che ho visto ieri in alcune vie a Torino è qualcosa che mi riporta con la mente in estate e non possiamo permettercelo”. E annuncia reprimende rigorose. Insomma quel fare acquisti in modo responsabile, come auspicato anche dalla sindaca di Torino Chiara Appendino, è stato disatteso dai più (e peraltro in molte altre città italiane e non solo piemontesi), portandosi con sé non poche perplessità da parte di chi, invece, non abita in una grande città, ma in un piccolo centro e non può – da Dpcm – spostarsi da comune a comune, se non per comprovate urgenze (e lo shopping non lo è).

Restano a bocca asciutta, ad oggi, anche i centri commerciali, che restano chiusi il sabato e la domenica (eccetto il reparto alimentare, se esistente). Tra queste realtà in sofferenza c’è sicuramente anche il Serravalle Designer Outlet, il più grande d’Europa, che occupa una media di 2000 persone. Chiuso, poiché centro commerciale, nel fine settimana e aperto dal lunedì al venerdì ma solo per gli abitanti di Serravalle Scrivia.

Con una clausola, però, che emerge dalle pieghe della normativa vigente, la quale specifica che, nel caso in cui il cittadino necessiti di un prodotto o di un bene che non trova nel proprio comune, è autorizzato ad andarlo ad acquistare in quello più vicino. Intanto, nonostante i contagi siano in lieve diminuzione, i medici continuano a ricordare che il virus circola più forte.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito ancora ieri sera che, secondo lui, la norma vigente del coprifuoco dalle 22 alle 6 anche il 24 dicembre e a Capodanno debba essere confermata. Cosa che verrà ufficializzata nel Dpcm di Natale del 3 dicembre, in vigore dal giorno dopo.

Sarà altresì sancito il divieto di spostarsi fuori dalla propria regione una settimana prima di Natale (orientativamente il 18, il 19 o il 20) e quindi chi vorrà passare le festività con i parenti dovrà, sempre che sia possibile in base alla suddivisione dell’Italia in zone rosse, arancioni e gialle, muoversi prima dell’entrata in vigore delle regole del decreto ministeriale.

Nel nuovo Dpcm si va quindi verso il divieto di spostarsi tra regioni dal 20 dicembre al 6 gennaio. Quindi per raggiungere la seconde case bisognerà muoversi prima del blocco totale ai trasferimenti. Sul fronte pranzi e cene natalizi, verranno formalizzate a breve le regole riguardo al numero di persone da ospitare, ma vige già la forte raccomandazione del governo a non portare persone a casa che non siano conviventi.

Per quanto riguarda le messe, le funzioni religiose saranno celebrate il 24 e il 25 dicembre durante tutta la giornata (ultima messa ipotizzata alle 21 o alle 22).

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