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Economia

DL Rilancio: contributo a fondo perduto per i mancati ricavi da Covid-19

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L’Agenzia delle Entrate ha fornito le istruzioni per richiedere il contributo a fondo perduto previsto dal Dl Rilancio a favore delle imprese e delle partite Iva colpite dalle conseguenze economiche del lockdown. La richiesta potrà essere predisposta e inviata rivolgendosi agli uffici delle Unioni Agricoltori.
Il Bonus a fondo perduto potrà essere richiesto fra il 15 giugno e il 24 agosto.

Il contributo a fondo perduto può essere richiesto dalle imprese, dalle partite Iva o dai titolari di reddito agrario, a patto che siano in attività alla data di presentazione dell’istanza per l’ottenimento del contributo. In particolare, il “Decreto Rilancio” precisa che non possono fruire del Bonus a fondo perduto i soggetti la cui attività risulta cessata nella data di presentazione della domanda, i soggetti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria (le cosiddette casse previdenziali), gli intermediari finanziari e le società di partecipazione (art. 162-bis del Tuir), i soggetti che fruiscono del bonus professionisti e del bonus lavoratori dello spettacolo introdotti dal Decreto Cura Italia e gli enti pubblici (art. 74 del Tuir).
Il contributo a fondo perduto spetta qualora siano soddisfatti due requisiti. Il primo consiste nell’aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro. Il secondo requisito da soddisfare per ottenere l’erogazione del contributo a fondo perduto è che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’analogo ammontare del mese di aprile 2019. Ma ci sono due eccezioni a questo caso generale: il primo in cui il soggetto interessato abbia avviato la propria attività a partire dal 1° gennaio 2019 (il contributo spetta allora a prescindere dal calo del fatturato). Lo stesso per i soggetti con domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, crollo strutturale), ancora in emergenza al 31 gennaio 2020 (dichiarazione dello stato di emergenza da Coronavirus.
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Cuneo, troppi i danni da selvatici
A fronte delle numerose segnalazioni da parte delle aziende agricole associate di danni alle colture provocati per lo più da cinghiali e caprioli, Confagricoltura Cuneo ha scritto una lettera alla Provincia con cui chiede la revoca della Zona ripopolamento e cattura (ZRC) situata a Cuneo, in località San Rocco Castagnaretta, e si dichiara disponibile a un confronto per risolvere il problema.
“La situazione è divenuta ormai insostenibile, a causa della proliferazione incontrollata di cinghiali e caprioli, che ha raggiunto livelli ormai intollerabili per lo svolgimento dell’attività agricola”, spiegano da Confagricoltura Cuneo il presidente Enrico Allasia e il responsabile di zona Adriano Rosso. “L’incremento della popolazione di fauna selvatica nell’area era già stato fortemente favorito dall’esiguo controllo venatorio, limitato a sua volta dalle stringenti norme in materia, in quanto la ZRC è si trova all’interno dell’area protetta Parco fluviale Gesso e Stura”.
 
Le relazioni sul  Piemonte Economico Sociale 2020 e sullo stato dell’ambiente
Questa mattina, venerdì 12 giugno dalle 10.30 alle 12.30 si terrà la presentazione congiunta, nell’ambito dei lavori per la costruzione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, della Relazione Piemonte Economico Sociale 2020 e della Relazione sullo stato dell’ambiente Piemonte 2020, in collaborazione con Ires Piemonte e Arpa Piemonte. 
L’evento si svolgerà “a distanza”, in modalità webinar, e potrà essere seguito collegandosi a https://www.regione.piemonte.it/web/amministrazione/verso-una-nuova-normalita   
oppure in diretta streaming su Facebook @regione.piemonte.official
https://www.dropbox.com/s/x589b1vuwj4021x/IRES_12_GIUGNO_2020_linkSITO.pdf?dl=0

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