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Economia

Confindustria Piemonte sul ddl 2020: “Nuove tasse e mancanza di visione economica”

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PIEMONTE – A seguito dell’intervento del Direttore Generale di Confindustria Marcella Panucci in occasione dell’Audizione sulla manovra presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato, Confindustria Piemonte sottolinea alcune criticità presenti nel disegno di legge di bilancio 2020 che sarà approvato entro la fine del mese di dicembre.

L’attuale proposta prevede un aumento della tassazione sulle imprese, una misura che va ad accentuare le distorsioni nel prelievo che già esistono. A ciò si aggiungono gli interventi in chiave antievasione previsti dal Decreto fiscale, che sottraggono ulteriore liquidità alle imprese;

  • nessun segnale di svolta sugli investimenti pubblici;
  • l’assenza di una strategia di riforme strutturali in grado di innalzare il potenziale di crescita dell’economia, a partire da un ridisegno complessivo e da un adeguato stanziamento di risorse per gli investimenti sulle competenze.

In questo scenario, oltre a evidenziare debolezze e contraddizioni, abbiamo posto all’attenzione di Governo e Parlamento l’urgenza di un piano di medio termine che non penalizzi l’unica vera risorsa Paese, ossia “i luoghi del lavoro”, e che sia fondato su almeno tre pilastri:

  • le infrastrutture, prevedendo, tra l’altro, un’accurata selezione dei progetti prioritari, così da garantire un utilizzo efficiente delle risorse disponibili anche a livello UE;
  • l’inclusione dei giovani nel mondo del lavoro, ampliando gli attuali incentivi all’inserimento lavorativo dei giovani, in termini di sgravi contributivi sia sulle assunzioni a tempo indeterminato che sull’apprendistato;
  • l’innovazione, rafforzando il Piano 4.0 e supportando anche gli investimenti sull’economia circolare e sull’efficienza energetica.

Fabio Ravanelli, Presidente di Confindustria Piemonte ha commentato: Non solo plastic e sugar tax che produrrebbero effetti recessivi per le imprese di ampi settori economici e avrebbero ripercussioni sui prezzi al consumo e sui livelli occupazionali. L’attuale ddl non interviene sui grandi temi capaci di invertire una situazione di preoccupante stagnazione economica. A questo si aggiunge una deriva pericolosa: è in corso un tentativo di ampliare la sfera penale a questioni di natura economica, una criminalizzazione davvero ingiustificata che oltretutto non aiuta a combattere l’evasione fiscale, un fenomeno che Confindustria stigmatizza da sempre.  Le imprese attendono piuttosto un cambio di marcia deciso sul cuneo fiscale e il costo del lavoro e un nuovo approccio alle infrastrutture, argomento che affrontiamo drammaticamente soltanto in occasione di eventi avversi e che invece dovrebbe essere prerequisito essenziale per la crescita del Paese”.

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