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Economia

Terme di Acqui: il Comune cede le quote

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ACQUI TERME – Per effetto del decreto “Madia” gli enti locali devono cedere le quote delle partecipate che non svolgono servizio pubblico.

Le Nuove Terme di Acqui

La notizia dell’uscita del Comune di Acqui dalle Terme S.P.A., non è certo una doccia fredda, perchè se ne parla da anni. Ma la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, a quanto trapela da Palazzo Levi, sarebbe stato il discorso investimenti, dopo l’approvazione del bilancio 2018 con una perdita di 150.000 euro; un passivo tuttavia meno indolore rispetto agli anni precedenti, ma che non ha permesso all’attuale società che detiene le quote di maggioranza, di risollevarle da una crisi insostenibile, a beneficio della città e del turismo.

Il Comune aveva votato , a suo tempo, contro il bilancio , proprio per non aver visto all’orizzonte un piano di sviluppo industriale, fatto che aveva causato malumore anche negli ambienti dell’Associazione Albergatori, che lamentava una totale mancanza di dialogo.

Così, la ventilata ipotesi di cedere le proprie quote, per il Comune ha cominciato a diventare realtà. L’intenzione era gia stata espressa nel corso di animati consigli comunali, gia nel 2017 e poi nel novembre dell’anno scorso. Ora, dalle intenzioni, Palazzo Levi è passato ai fatti, pubblicando i bandi per la cessione delle quote che detiene, non solo nelle Terme, ma anche in altre società partecipate, come l’Enoteca Regionale e l’Alberghiero.

Entro il 14 ottobre dovranno arrivare in Comune le offerte, per poi proseguire il 22 con l’aggiudicazione. Per le Terme la base di gara è di 3.262.000 euro, per l’Enoteca e per l’Alberghiero sono stati fissati valori simbolici, rispettivamente di 18.907 euro e di 60.017 euro.

“Il percorso che stiamo portando a termine – ha affermato l’Assessore al bilancio Paolo Mighettinon è più rinviabile, dovendo adempiere al decreto Madia che impone agli enti locali di cedere le quote delle partecipate che non svolgono servizio pubblico”.

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