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Economia

Casello di Predosa: obiettivo avvio dell’iter entro quest’anno, sinergia tra comuni e Slala

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Si è svolta questa mattina, mercoledì 28 aprile, la conferenza stampa con i sindaci di Acqui Terme, Ovada e Predosa insieme ai tecnici Slala in merito all’iter di progettazione del casello di Predosa.

L’obiettivo è quello di avviare le procedure burocratiche entro un anno. Un percorso ambizioso che non riguarda solamente Predosa, ma anche altre realtà territoriali con la finalità di accelerare e incrementare lo sviluppo infrastrutturale e logistico del Nord Ovest.

Queste le dichiarazioni.

Lorenzo Lucchini, sindaco di Acqui Terme: “Un’iniziativa di territorio nata da diverse riunioni, alla quale hanno partecipato anche deputati e consiglieri regionali. Abbiamo inviato una delibera a ogni sindaco interessato per esprimere la loro volontà in merito al nostro intento. Slala farà da ente coordinatore per la realizzazione del progetto. Con loro stiamo ragionando su un piano d’area di mobilità sostenibile. Un tema che stiamo portando a un livello istituzionale più alto, condividendolo con altri comuni come per esempio Asti. Interpelleremo anche il sindaco di Nizza Monferrato, la Provincia di Alessandria e quella di Asti. Maura Pastorino ha il grande merito di aver riportato in primo piano questa istanza, che domani sera porteremo in consiglio comunale qui ad Acqui”.

Maura Pastorino, sindaco di Predosa: “L’idea iniziale del casello risale a decenni fa. Poi nel 2007 è stato predisposto uno studio di fattibilità. È necessario intraprendere azioni concrete per lo sviluppo dei territori e il nostro compito da sindaci è lavorare per il futuro. Stiamo facendo un lavoro di squadra, con una politica di territorio così come dovrebbe essere tra buoni amministratori. L’augurio è che questo percorso giunga alla destinazione che tutti auspichiamo. Il casello verrebbe costruito nella nostra zona industriale”.

Paolo Lantero, sindaco di Ovada: “Il casello di Predosa è un’infrastruttura necessaria e lo è per molti motivi. Registriamo infatti un aumento di traffico pesante, che riguarda in particolare Ovada e le sue zone industriali. Pensiamo ad esempio alla Saiwa. Questo porta a un appesantimento eccessivo sulla viabilità. In senso generale c’è però l’intenzione di dare l’accesso più rapido ad Acqui Terme. Importante anche per lo sviluppo turistico. Il recovery plan è un’occasione in questo senso, perché abbiamo la possibilità di chiedere risorse per il secondo step: la ristrutturazione delle strade provinciali e un conseguente miglioramento della viabilità”.

Angelo Marinoni, Fondazione Slala: “Stiamo cercando di coordinare gli sforzi raccogliendo le istanze dei territori per costruire qualcosa di positivo. Nel casello si vedono tutte le potenzialità espresse dai sindaci. È chiaro che il fattore principale che deve avere un territorio per essere appetibile è l’accessibilità. Significa buon vivere, tutela del territorio ed economia. La sostenibilità per noi non è un obiettivo ma un pre requisito. Predosa è strategicamente importante perché dà accesso a un territorio molto vasto. Il casello rientrerebbe anche negli investimenti fatti per rendere anche la A26 più funzionale e utile alla nostra area. Non un’infrastruttura che ci passi sui piedi ma che ci serva. Il casello permette di canalizzare tutti quei flussi che insistono sulla viabilità ordinaria e che vanno indubbiamente a creare qualche disagio. Dobbiamo fare in modo che questi flussi diventino il più compatibile possibile con l’ambiente, l’economia e il buon vivere. Le nostre ricerche porteranno a risultati inequivocabili dal punto di vista delle opportunità. È un’infrastruttura piccola, ma che ci consentirà di far esplodere in senso positivo i territori che le stanno intorno. Il processo decisionale sarà molto veloce. L’ipotesi del casello di Predosa è vagliata da tanto tempo ed è all’interno delle 10 priorità di Autostrade del 2021 per le infrastrutture integrative. I tempi di realizzazione dipenderanno poi dalla cantierizzazione e da una serie di flussi decisionali successivi. L’idea è quella di far partire il prima possibile l’iter, entro quest’anno. Quando si arriverà al sì definitivo, si tratterà poi di avviare gli adempimenti burocratici e la cantierizzazione”.

Nicola Bassi, ingegnere Fondazione Slala e Uirnet: “Le prospettive del Nord Ovest sono quelle di un ampio sviluppo logistico, figlio degli effetti del decreto Genova. Uno sviluppo importante per facilitare e velocizzare l’attività dei porti di Genova e Savona. L’obiettivo è quello di più che raddoppiare il transito di contenitori sul capoluogo ligure. Questo aumenterebbe notevolmente l’importo per le tasse erariali. Parliamo di un gettito fiscale di miliardi di euro. C’è poi un discorso di crescita economica per i territori che ospitano queste infrastrutture, che sono concentratori di merce attorno ai quali si creano condizioni per l’apertura e la lavorazione dei contenitori. C’è una logistica di magazzino e una di stampo più manifatturiero. Si creerebbe quindi un indotto molto importante. Per far sì che questo si verifichi c’è bisogno di una grande disponibilità da parte dei territori. Il casello di Predosa sarebbe un ottimo esempio, così come lo sarebbe il nuovo hub ferroviario di Alessandria. È un disegno che va oltre al basso Alessandrino, che ha bisogno di un impegno politico e da parte degli operatori economici che nel settore lavorano. È complicato, ma altrettanto allettante”.

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