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Volontariato

Caritas Alessandria: Tavola Amica si sposta all’aperto

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ALESSANDRIA – In tempo di Coronavirus anche il servizio mense della Caritas deve necessariamente riorganizzarsi, nel tentativo di lasciare aperte opere assistenziali necessarie come quella della distribuzione dei pasti.

Il servizio andato in onda nel nostro TG

Ad Alessandria la sede diocesana di Tavola Amica in via delle Orfanelle è un presidio fondamentale per tutte le persone bisognose che hanno un punto di riferimento per il pranzo tutti i giorni, con distribuzione alle famiglie in difficoltà fin dal mattino e l’appuntamento in mensa dalle 11 alle 12, durante il quale viene garantito un pasto caldo.

Per la cena sono invece i frati Cappuccini francescani di via Gramsci ad accogliere i più fragili, mentre la domenica sera e nei festivi infrasettimanali tornano sul campo, dalle 17 alle 18, i volontari di Tavola Amica. “Siamo stati giustamente stravolti nell’organizzazione, che abbiamo ricostruito nel giro di poche ore – spiega Giampaolo Mortara, direttore della Caritas diocesana -. Con l’ultimo decreto abbiamo dovuto interrompere da domenica scorsa il Centro d’Ascolto, che resta però attivo via telefono con i nostri operatori e predisporre un servizio di asporto (così come stanno facendo i frati) affinché i nostri ospiti non sostino in mensa uno accanto all’altro in uno spazio interno ristretto. Lo stesso gruppo dei nostri volontari è stato ridotto nel rispetto della normativa di distanziamento minimo tra persone. A tempo record abbiamo allestito una tensostruttura in cortile, prestataci dalla parrocchia di San Michele, dove i nostri utenti – in media una settantina di persone al giorno – possono ritirare il loro pasto sigillato e messo in una borsa di carta donataci dal Centro Servizi di Volontariato delle Province di Alessandria ed Asti: mangiano fuori, ma al coperto“.

Restano anche attivi, con tutte le cautele del caso, il dormitorio di via Mazzini 85 per gli uomini e quello femminile di Spalto Marengo 37. “Sono pieni – prosegue Mortara -, ma se la comunità mettesse a disposizione nuovi spazi e forze per accogliere persone senza fissa dimora, fermo restando che alcune di queste non accettano il ricovero notturno, saremmo lieti di coordinarci ulteriormente“. Il fatto è che anche il gruppo dei volontari della mensa Tavola Amica si è – per vari motivi, dettati anche dal discorso età e quindi dalla necessità di restare a casa il più possibile – rimpicciolito.

Il mondo Caritas sta facendo fatica a gestire questa situazione di emergenza e i giovani (pur invitati a non uscire come gli anziani) potrebbero essere formati per quest’esigenza specifica e diventare così un tassello solidale importante. “La sfida più grande sarà riprendere in mano tutto quando la pandemia sarà finita – conclude Giampaolo Mortara -. I volontari e il personale Caritas tengono duro e rivolgono il loro grazie all’immenso lavoro che stanno svolgendo i medici e tutto il personale sanitario”.

Intanto, è stato sospeso il servizio di distribuzione abiti.

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