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Scuola e Università

A settembre si torna a scuola, ma con tanti interrogativi

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Tutti a scuola a settembre, esattamente il 14 settembre ma, nonostante le linee guida anti Covid-19 indicate dal ministero dell’Istruzione le idee non sono affatto chiare.

La bozza del Piano scuola 2020-2021 lascia ancora una volta sconcertati i dirigenti scolastici che, attraverso l’Anp – l’associazione nazionale che li rappresenta – stigmatizzano e bocciano il provvedimento che dovrebbe avere il via libera domani in Conferenza Stato-Regioni e che “non contiene indicazioni operative né definisce livelli minimi di servizio, ma si limita ad elencare le possibilità offerte dalla legge sull’autonomia, senza assegnare ulteriori risorse e senza attribuire ai dirigenti la dovuta libertà gestionale”.

Ma come si dovrebbe, dunque, tornare in aula a settembre? Le lezioni, da 45 minuti l’una, dovranno attenersi a turni differenziati e si potrà andare a scuola anche il sabato. L’attività didattica sarà anche a distanza e distanti dovranno essere gli ingressi. E, va da sé, pure gli alunni dovranno esserlo fra di loro nella misura di un metro. Altra opzione per l’insegnamento: poter utilizzare locali fuori dalla scuola – come cinema e teatri – e sfruttare le aree all’aperto.

Tra le novità: torna l’educazione civica e sarà presente anche nella scuola dell’Infanzia, dove i più piccoli impareranno anche il rispetto per la diversità e i concetti di salute e benessere. Infine la questione mascherina: salvo sorprese dell’ultim’ora, domani il Comitato Scientifico darà il suo parere e la protezione facciale diventerà obbligatoria in classe per gli studenti sopra i 6 anni. Bandite, al momento, visiere e divisori in plexiglass.

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